La Lazio vola, è totale apoteosi biancoceleste. Dopo anni ed anni passati nel torpore e nella rassegnazione di una squadra col massimo obiettivo “quarto posto se ce la fa”, oggi i tifosi riassaporano una fetta della grandezza “Cragnottiana”.

E’ giusto rimanere coi piedi per terra, o è bello correre il rischio di schiantarsi contro la realtà dopo essersi lasciati andare?

Io sono così, sono una che non rimane in bilico sul crinale, io salto e mi ritrovo o sulla cima del mondo o col c**o sul pavimento. Non importa, come canta Cesare Cremonini: ” Per quanta strada ancora c’è da fare, amerai il finale”.

Il patron capitolino si è così lasciato andare alle colonne del Corriere dello Sport.

Il sor Claudione, ci crede? Intanto, come Inzaghi da un mese a questa parte, predica la lucidità ed il realismo.

 «Il merito è dei professionisti, gente di famiglia, che hanno rispetto di chi li ha rispettati. Dopo l’Inter sono entrato nello spogliatoio e mi urlavano: ‘Hai visto presidente, abbiamo fatto quello che hai detto!’. Ho sempre saputo scegliere bene le persone di cui fidarmi. Simone ha capito tante cose ed è molto migliorato in questi anni insieme. Molti giocatori si frequentano anche fuori dal campo, mi chiamano per raccontarmi gli scherzi che si fanno. Solo un loro confidente, oltre che pater familias. In momenti come questi serve il mio realismo per tenere i piedi ancorati a terra. Io penso alle cose concrete, non ai sogni».

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