Il Ministro dello Sport Spadafora ieri mattina ha rilasciato dichiarazioni rilevanti per il continuo della Serie A.

Il Coronavirus ancora non sembra arrendersi e quindi l’Italia necessita di rimanere per il momento ferma e con lei ovviamente tutte le attività sportive.

Il Ministro dello Sport ha così commentato sulla ripresa del campionato italiano ai microfoni di Rai Uno:


«Ritengo che la Serie A possa tornare a giocare il 3 maggio, poi valuteremo se a porte aperte o a porte chiuse. A questo si aggiungeranno le competizioni internazionali, come Europa League e Champions League, che si aggiungeranno al campionato.

Nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione un divieto completo dell’attività all’aperto. Quando abbiamo lasciato libera scelta l’abbiamo fatto perché la comunità scientifica ci aveva chiesto di non vietarlo tassativamente per permettere di svolgere attività a chi è costretto a farlo per altre patologie. Però l’appello generale è restare a casa e se l’appello non viene rispettato servirà un divieto assoluto».

Inoltre,  se ne parla da ieri,  Spadafora ha commentato  ai microfoni del Tg3 la  riduzione degli ingaggi dei calciatori perl’emergenza  coronavirus. L’input è stato lanciato dal numero uno della Figc Gravina.

«Sono perfettamente d’accordo con Gravina. Quando supereremo questa emergenza ci saranno tante di quelle situazioni che dovremo mettere a posto che il tema dello stipendio dei calciatori non sarà né un tabù, né un problema. Non ci dimentichiamo che la maggior parte delle squadre hanno debito elevato. Chiederei accortezza a tutti».

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