“A basso costo”, questa frase terrorizza da anni i tifosi biancocelesti. Così avevamo profetizzato in molti anche quest’anno. Colpa del calciomercato che, oltre l’innesto bono di Lazzari, aveva portato poche gioie. Jony l’incognita, Vavro super pagato e poca sostanza, per finire sulla scommessa Adekanye.
L’inizio non fu tra i migliori e forse le profezie si erano rivelare pienamente veritiere.
Ciò che però non potevamo lontanamente immaginare, era il trovarsi poco dopo a parlare di un fenomeno definito in filosofia “cigno nero”. L’evento irripetibile e soprattutto inatteso.
Parlavamo di Scudetto, di Giroud, di scorpioni, Arsenal….
L’ultima partita della Lazio, porta la data dell’anno bisestile e disgraziato in cui ci troviamo, 29 febbraio.
Con la vittoria contro il Bologna, avevamo conquistato la vetta della classifica nell’attesa della Juve in campo.
Quello che però è per me il vero “cigno nero” e cioè l’evento impronosticabile, è il sogno che c’era stato concesso con una rosa dai costi ridotti.
E ce ne stavamo lì a goderci il primo posto, aspettando il recupero di Juventus-Inter, ma sempre primi eravamo, ora siamo secondi con lo scarto di un punto.
Tutto questo con quanto?
“Du’ noccioline” qualcuno risponderebbe e lo sono state davvero se paragoniamo quanto investito da Lotito con gli acquisti e stipendi faraonici degli altri.
Soprattutto se lo paragoniamo alla Juventus.
Basta pensare che Pinsoglio, -chi cazz’è Pinsoglio- , per pascolare a Torino percepisce uno stipendiuccio povero di circa 300 mila euro annui e da anni.
I nerazzurri anche si diedero alla pazza gioia in estate, spendi/spandi e poi?
Una ad un punto dalla Lazio e l’altra addirittura sotto!
Il miracolo dei biancocelesti è stato costruito su più fronti.
– Società
In primis la dirigenza.
Alzato sensibilmente il tetto ingaggi, Lotito ha dato uno sprone ai suoi calciatori affinché avessero una grande motivazione per raggiungere l’obiettivo. Stesso discorso si è ripetuto per Simone Inzaghi.
Tutto contornato da rinnovi piovuti dal cielo.
– Mister
Il merito del tecnico piacentino, è stato sicuramente quello di non lasciare indietro nessuno. Trend inverso rispetto a quello delle passate stagioni. Patric è stato rispolverato, a Caicedo è stata accordata piena fiducia, Vavro si è visto in Europa League ed infine un’occasione l’ha avuta anche Adekanye che all’attivo ha più minutaggio di Neto/Jordaö.
– Squadra
Sicuramente la base sulla quale è stato costruito questo miracolo. Un gruppo che ha iniziato ad evadere dai compartimenti stagni. Ogni calciatore in rosa, vede nel compagno il prolungamento di sé stesso. Non è robetta da pochi, non è robetta per pochi. Uniti si vince, sfusi e confusi si arriva all’ottavo posto.
– Il risveglio dei giganti
Luis Alberto ha smesso di fare le bizze, Immobile è tornato a segnare come una mitragliatrice, Acerbi è un muro, Leiva sdraia chiunque provi a passare da quelle parti, Lulic e Radu hanno vissuto una seconda giovinezza e questa era la stagione migliore per i due. Acciacchi e fatica a parte, ci poteva stare. E Milinkovic? MILINKOVIC fa il Milinkocratico come sempre e questo basta, avanza, straripa.
Ma torniamo al prologo della mia chiacchierata.
Lotito ha speso du’ noccioline eppure …. eppure quelli che hanno speso cifre stellari, stanno una sopra di un punto e l’altra sotto!
Low- cost sì, ma griffato!
Per l’intera formazione titolare sono stati spesi meno di 100 mln e, ad oggi, il valore della rosa si aggirerebbe, secondo il sito transfermarkt, intorno ai 325,65 mln. Quasi quattro volte in più!
Ricordiamo inoltre che nessun giocatore è costato più di 20 mln e pochissimi di questi più di 10 mln.
Mira alle stelle e mal che vada avrai camminato sulla luna… Con plusvalenze stellari è ancora meglio!