Giovanni Malagò sembrerebbe aver preso la decisione che lo sport italiano debba continuare. Il presidente del CONI lo ha dichiarato questa mattina a Radio Due.
«Sabato e domenica lavoreremo a questo fascicolo insieme al segretario generale e alla struttura degli uffici del Coni, massimo lunedì mattina sarà sul tavolo del ministro Spadafora che aveva chiesto a noi e al comitato paralimpico di fornirgli queste indicazioni su cui poi insieme al Governo farà le sue valutazioni.
Se c’è una cosa che vorrei dire al mondo del calcio?
No, quello che dovevo dire l’ho detto e penso di averlo fatto anche con molto rispetto. Ci siamo battuti per cercare di dare delle risposte nel più breve tempo possibile a tutto il nostro mondo. Parliamo di 12 milioni di tesserati, 18 milioni di amatoriali, abbiamo fatto un gran lavoro che a breve consegneremo al Governo integrando un protocollo sanitario e scientifico. E’ molto complesso, servono professionalità diverse per mettere in condizione di ricominciare le attività il 4 maggio. E’ chiaro che gli sport individuali sono favoriti rispetto a quelli di squadra, ma anche per questi parliamo, con precauzioni di distanziamento, speriamo si possa riprendere le attività.
E’ evidente che non ci si deve sostituire agli innumerevoli soggetti che a vario titolo di competenza stanno esercitandosi nelle ipotesi di ripartenza. Faccio un ragionamento che penso sia di buonsenso: c’è una progressione. C’è un inizio, ci auguriamo il 4 maggio. Magari si farà un discorso diviso in aree geografiche, perché ci sono dei contesti più complessi. Ma anche questo è tutto da verificare. C’è una situazione che riguarda la parte dell’attività per fare movimento, qualunque esso sia, sia a livello professionistico che amatoriale. E poi c’è la pianificazione della gestione della manifestazione, dell’evento sportivo, della gara, quello e’ un altro discorso»
TOKYO 2020
«Provo a ricordare una frase pronunciata dal presidente del Cio che in qualche modo cerco di personalizzare: sarà un appuntamento da dove non solo riparte sotto ogni punto di vista il mondo dello sport, data la globalità dell’evento, ma anche il simbolo della ripartenza del pianeta.
Vuol dire che da quel giorno ci saremo lasciati alle spalle tutto questo.
La speranza è che dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo si riparta. Come è accaduto in alcuni eventi simbolo della storia.
Come quando nel ’48 a Londra ci furono i giochi della rinascita dopo la seconda guerra mondiale».