Il campionato è fermo ormai da troppo tempo, nonostante i molti detrattori della ripresa dello stesso, ognuno con le proprie motivazioni.
La massima competizione di calcio italiana, la Serie A, con molta probabilità ripartirà, anche in virtù delle decisioni della Germania (Bundesliga) e della Liga spagnola, che hanno individuato una data per la ripresa dei loro tornei, non trascurando il fatto che l’emergenza Covid-19 è in forte ridimensionamento.
Uno dei nuovi format che si sta valutando per tenere lontano il rischio che i giocatori possano avere problemi fisici ,dovuti alle gare ravvicinate, è quello di inserire 2 ulteriori cambi per ogni partita, quindi si arriverebbe a 5 sostituzioni per evento.
Voglio esaminare questa nuova chiave di lettura tecnico tattica, di grande interesse per la sua novità assoluta nella gestione dell’evento sportivo da parte dell’allenatore di una squadra di serie A.
In un contesto normale, un allenatore, dispone di 3 cambi per ogni gara, tenendo conto che le partite vivono di varie fasi all’interno della stessa, i cambi vengono praticati per il 70% dopo il 60^ minuto di gara circa.
La prima fase è quasi sempre dedicata allo studio reciproco delle squadre, solo dopo il 15^ la gara inizia a vivere e mutare di diverse evoluzioni tecnico tattiche, tutto dipende da molteplici fattori, il possesso di palla, la posizione media sul campo di un calciatore, dal baricentro, dall’asse di gioco e da infinite ed impercettibili variabili che determinano lo sviluppo del gioco delle due compagini.
Un allenatore si affida ai cambi, nella seconda frazione di gioco, per cercare di spezzare la partita con forze fresche o per non dare punti di riferimento agli avversari cambiando le caratteristiche tecniche e fisiche di un calciatore su una distinta porzione di campo, ad esempio: se una squadra attacca con un esterno dal passo compassato ma bravo nell’impostazione della manovra, si può cambiare con un pari ruolo dal passo breve e veloce, con maggiore propensione a saltare l’uomo per creare la superiorità numerica creata nell’uno contro uno.
Ora tutti gli allenatori debbono rivedere il modo di interagire con la squadra , avendo a disposizione 5 cambi, molti fattori sono destinati a cambiare, vediamo quali possono essere le prospettive che un bravo allenatore potrebbe valutare se dovesse entrare in vigore questo nuovo modo di vedere i cambi.
L’approccio alla gara, quindi lo studio del match , è destinato a durare molto di meno, o addirittura sarà abbattuto a seconda del tipo di partita che si andrà a disputare; una squadra che è in lizza per posizioni importanti, quando incontrerà una squadra con poche ambizioni, attaccherà senza risparmio energetico sin dal primo minuto, ciò non significa che potrebbe essere la scelta giusta.
Un fattore che rivoluzionerà le scelte di un allenatore sarà un cambio, se non due, già nei primi 45 minuti, che non saranno obbligatori, ma con il caldo, anche se le partite saranno giocate nel serale, ma soprattutto per la rotazione della rosa, ci si potrebbe affidare a questa scelta per mantenere freschezza atletica.
La gestione dei cartellini gialli, con il quinto cambio, diventerà un fattore fondamentale, di conseguenza prevedo che potrebbero aumentare i falli tattici per spezzare le ripartenze, a soffrire di più di questo saranno di sicuro le squadre che impongono il loro gioco e che palleggiano molto tempo davanti all’area di rigore avversaria.
Se consideriamo che i giocatori di movimento nel calcio sono 10, significa che con i 5 cambi un tecnico ha la possibilità di cambiarne la metà in ogni partita, il numero dei giocatori cambiati andrà ad incidere per forza di cose con la tattica della squadra.
Un allenatore che di solito è abituato a cambiare durante la gara diverse modalità di gioco, avrà senza dubbio una visione positivista dei 5 cambi per gara, un allenatore conservatore e molto indottrinato al suo credo calcistico, invece, dovrà valutare diverse componenti nella gestione mentale personale per riuscire a beneficiare di tutti e 5 i cambi.
Molto difficile , a mio modesto modo di vedere questa situazione, sarà la scelta dell’ultimo cambio, ovvero, una squadra che già ha operato 4 cambi, in una situazione di risultato di parità, se si tratta di una allenatore che vuole vincere, si presume che abbia già inserito almeno un altro attaccante, se consideriamo che ormai si gioca con almeno 3 giocatori offensivi dall’inizio, quale scelta farà un tecnico?
Le squadre che hanno in rosa il maggior numero di giocatori dalla grande duttilità tattica, saranno quelle maggiormente favorite nel mantenere un equilibrio tattico e di identità di gioco.
Un mare di novità ci aspettano, una vera officina di sperimentazione dal 18 maggio saranno i centri sportivi delle società della nostra Serie A, la curiosità nel vedere come vengano gestite queste nuove situazioni è tanta, non ci resta che attendere la ripartenza del campionato.