Tutti gli indizi porterebbero alla ripresa benedetta de ‘sta stagione infernale che è già passata “al futuro” come : er campionato der coronavirus”.

Ricominciamo, non ricominciamo, ci affidiamo ai playoff? Poche idee ma confuse.

Dopo tanto discutere, sembrerebbe che la strada verso la ripartenza della Serie A.

Resta in sospeso la modalità con cui si scenderà in campo, se il format “normale” sarà sconvolto arrivando ai playoff, sì, manca la modalità e non è robetta da poco, ma finalmente oggi, al momento presente, adesso, tutti remano dalla stessa parte.

Per cercare di chiarire meglio la situazione, il presidente della FIGC Gravina ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Repubblica:

«La Lega Serie A ha fissato il 13 giugno come data per ripartire, dal 28 maggio sapremo dal Ministro Spadafora se sarà confermata per annunciare una data che in tanti aspettano.

Sciopero dei calciatori per gli stipendi? Sarebbe paradossale uno sciopero mentre il Paese cerca di ripartire. Noi non abbiamo mai autorizzato i club a non pagare i calciatori, sarà il Collegio arbitrale a decidere sui relativi stipendi. I calciatori non possono prima chiedere aiuti pubblici e poi minacciare di non voler giocare: perché dare aiuti ulteriori rispetto alle altre persone e lavoratori comuni? Bisogna tornare in campo»

PLAYOFF/PLAYOUT

«Se le condizioni sanitarie lo consentiranno, porteremo regolarmente a termine i campionati senza variazioni. Altrimenti si procederà con playoff e playout che coinvolgano tutti i club divisi in fasce, sarebbero presenti quindi tutte le squadre e nessuno potrebbe fare passi indietro.

Ci saranno in ogni caso retrocessioni e promozioni, qualsiasi cosa succeda. Anche se non si giocasse più. Niente furbetti che possano dire fermiamo tutto perché conviene a loro, anzi».

«Dal primo di settembre non parte il nuovo campionato, ma soltanto la stagione sportiva. Valuteremo sia la data d’inizio della Serie A 2020/2021 che il format del campionato. Non dico di più ma si pensa a una formula che preveda un campionato meno carico di impegni e più avvincente».

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