Accuse, infamie, sospetti che si vogliono spargere intorno alla Lazio proprio in questo momento delicato in cui il campionato è vicino alla ripresa e la squadra di Inzaghi dovrà allontanare i pensieri.
Costruirsi un’isola felice lontano dalle polemiche come è stato fatto prima che il coronavirus mettesse il mondo ed il calcio in quarantena.
Missione che pare impossibile perché, ne abbiamo avuto mille conferme, la Lazio lassù dà fastidio.
Dapprima una frasetta buttata lì da Claudio Lotito a metà aprile e che oggi diventa materiale per Procura Federale/FIGC, poi Le Iene con l’accusa di Zarate verso il padre padrone di Formello.
Che strano Mauri’, prima i soldi nero ne hai presi e oggi ti torna la memoria.
Che strano Mauri’… La memoria ad intermittenza.
Come se tutto ciò non bastasse, sono arrivate le infamie verso la società ed il singolo.
Massimo Brambati non è un virologo, lunge migliaia di chilometri da una laurea in medicina, è un ex calciatore che si prenderà una bella denuncia.
Perché? Perché quando non si può tacere, si inizia a spargere pupù sugli altri, su una squadra ai vertici della classifica e sul portiere migliore della Serie A. Forse ha superato anche Handanovic, con tutto il rispetto per l’estremo difensore nerazzurro.
Perché un ex calciatore non si può permettere di accusare la società di aver tenuto nascosto la positività al Covid19 del giocatore albanese.
La Lazio non ha nessun positivo dopo tutti i controlli fatti che non sono stati nemmeno pochi.
Thomas Strakosha ha un’ infiammazione al piede dovuta ai mesi di corsa sul tapis-roulant, non ha nemmeno nessuna frattura da stress e bla bla tutti a fa’ i dottori, a Brambati sarebbe bastato fare un giro di telefonate con le fonti, che a questo punto non ha.
Cosa non si fa per far riparlare di te la gente 10 minuti.
Chissà se quei 10 minuti saranno piacevoli poi in tribunale!
Dura la reazione, a ragione assoluta, del fratello del portierone biancoceleste.
Dimitris infatti, ha sbottato sui social nei confronti di Brambati, reo di aver dichiarato prima su TMW poi durante una diretta live su Instagram:
– Strakosha dicono abbia un infortunio alla caviglia e non è vero, invece, ha fatto un tampone ed è risultato positivo-.
Adesso vai a ripeterlo in tribunale, darling.
Il fratello di Strakoshone “lazionale” ha replicato:
-Dovresti vergognarti di diffondere bugie e, se non rispettassi la tua età, ti farei personalmente causa per disinformazione-.
Signori miei, in un mondo dove tutti, purtroppo, hanno libertà di parola tra organi stampa e social network, facciamoci il callo: più la Lazio è su, più trovano i mostri.
È stato e sarà sempre così con annesse figurine di Anna Frank, gravissimo fatto di cronaca che però fu taciuto anni prima quando, nell’opera grafica, si cimentarono i tifosi giallorossi.
“Perché la Lazio dà fastidio” non è mania di persecuzione, non è vittimismo, non è una scusa. La prova che sia la realtà, è nelle accuse di pagamenti in nero e positività al coronavirus taciuta.
Gli unici mostri esistenti, sono quelli nel vostro stomaco per il kebab mangiato la sera prima!