La piazza laziale mugugna, chi mugugnava già da prima dell’1 settembre e chi, come me, inizia ad avvertire un lieve malessere.

Il nervosismo di quando la metro ha tardato 10 minuti ed è strapiena di gente.

-Va beh, aspetterò la prossima-… ne passano 2. E tu aspetti….


Da martedì mi sono guardata attorno e mi sono chiesta se sia davvero arrivata l’ora di cominciare a farmi girare gli zebedei che non ho.

In quale preciso momento possiamo iniziare a pretendere da Tare

Hello, Rimini chiama.

Ok, la sessione estiva è iniziata solamente da 4 giorni e con lei le ufficialità, ma i movimenti sono entrati nel vivo già da prima.


"Aspettiamo la fine per parlare". 

Filastrocca trita e ritrita, ma l’anno scorso anche ho aspettato e mi sono vista arrivare Jony- Vavro-Adekanye e Manuel Lazzari, unico appiglio, con trattativa estenuante annessa.

Se il vino è buono te ne accorgi al primo sorso, però anche se mediocre la bottiglia la finisci comunque.

Questo è un po’ il riassunto del mercato biancoceleste, il racconto di anni.

Nel 2020, l’anno del coronavirus, qualcosa però dovrebbe cambiare: dopo un decennio torniamo in Champions League e meritiamo un Giroud sulla giostra.


"La vita è troppo breve per bere vini mediocri".


Il campionato della Lazio comincerà dalla seconda giornata, ergo, per farci girare gli zebedei fisso una deadline al 20 settembre.


Simone Inzaghi se la ride poco, questo è trapelato già prima della partenza per il ritiro e se il mister non è -tranquillo Simo’- , non è un buon inizio. Né metà dell’opera.

Si racconta del piacentino nervoso che, al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo, strilla in allenamento.

"Agitazione da asticella alta", io la chiamo. La pressione da prima volta in Champions League.

Sarebbe cosa buona e giusta far arrivare i nuovi innesti e presentarli ad Auronzo.

O forse, nel mondo biancoceleste, sono quisquilie trascurabili.


Diaconale urla cose, Diaconale urla all’anno dello Scudetto, che la Lazio non è più una provinciale, eppure il suo calciomercato è ben al di sotto anche delle cosiddette "provinciali"


Oh, abbiamo la Champions! 

Ok, ok, non è che gli altri stiano facendo follie di mercato, oltre il Milan che si è accaparrato Tonali, nessun colpo è stato da "Wooooooooooooooowwww".

Alla Ronaldo o alla Romelu Lukaku, tanto per capirci.

Eppure, le trasmissioni dedicate con tanto di collegamenti in diretta dal Grand Hotel di Rimini, parlano di movimenti del Milan, Inter, Napoli, Roma col nuovo presidente, Atalanta, Reggina…

Oh, ma la Lazio?

Schhhh…. E poi silenzi.

E non è il solito "complottismo" che ci taglia fuori dalla stampa, è proprio che dopo Silva, Tare s’è addormentato.

Chi dorme non piglia pesci, anzi, piglia Wallace.


Noi abbiamo preso Escalante

È fermo il mercato, o è fermo Lotito?

Sì, è arrivato anche Pepe, ma non è ancora abbastanza.


Questo è l’anno della Champions.

Non è la solita minestra riscaldata, non è il solito "figurare" in Europa League cercando di resistere il più possibile, tentare il tutto per tutto in Coppa Italia e sperare di arrivare quarti.

David Silva è la solita minestra riscaldata e tra anni si racconterà ancora che la Lazio ci andò vicina.

La grande opportunità sfumata e poi?

La solita minestra riscaldata è il solito Mister X. "La nebbia agli irti colli"… La conosciamo a memoria la storiella del Mister X che puntualmente si sgonfia al gong della sessione estiva.

Ma chi ve lo ha nominato ‘sto Mister X?

Tutti, praticamente tutti, anche se nessuno c’ha mai concesso il lusso della chiarezza.

La polvere si nasconde sotto il tappeto, ma io preferisco una brutta verità ad una bella bugia.


Inizio a sentirmi inquieta, con un pizzico di sana incazzosita’.

Non vorrei passare un altro anno a far finta di tifare le italiane tra Europa/Champions League.

 

Devono, ordunque, iniziare a Giroud gli zebedei?

"Felicità

È un bicchiere di vino con un panino"


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