Certo che è proprio facile stare a casa e criticare questo o quello. Ma quando un manto erboso in quelle condizioni non lo trovi manco nei campetti abbandonati di periferia, allora il chiunque di turno diventa irrimediabilmente incolpevole.
Chi segna, invece, gioia gaudio, è davvero alla stregua del superuomo Nietzsche.
E SantIddio… Manco gli anfibi ai piedi avrebbero facilitato l’impresa.
Il campionato ai tempi d’oro, ovvero quelli del mondo pre-covid, tale condizione meteo sarebbe valsa una gara rimandata.
Ma qui si va di corsa….
Forse sarò strana io, ma nonostante la Lazio fosse la più forte in campo, come ci tengo a precisare con dovizia di particolari nominando un giocatore random tipo Luis Alberto, ho trovato lo stesso ingiusto assistere ad un match simile.
La telecronaca Sky sovente sottolineava "un campo del genere".
Tutto troppo banale, tutto racchiuso in "un campo del genere", paradossalmente si vede forse la tecnica nel calciare un pallone dal peso di 12 kg.
E non era solo la pioggia, le pozzanghere, per carità, ci si era messo pure il vento.
A me non frega niente che davanti hai una squadra che se uscisse dalla Serie A immediatamente nemmeno te ne accorgeresti, vedo solo trappoloni buttati in ogni dove per i nostri calciatori.
"Infortunio Alert"…. Oh, dobbiamo continuare il percorso Europeo.
Rendiamoci conto che i 22 in campo, sono stati messi alle strette dal meteo in tutti i modi, nonostante tutto però, quel poco di partita "giocabile" è diventata enorme.
Fortuna che c’ha pensato la Lazio da sola a portare un pizzico d’ obiettività nell’ ovvio "vince il più forte senza fregnacce".
Un dito medio spiantato verso tutti quelli a cui stiamo apertamente sui maroni.
"Chiudi ‘a vocca" (chiudi la bocca), lo ha detto Immobile.
Dopotutto ancora non mi ero ripresa dal siparietto di questi ultimi giorni sui tamponi di Ciro, il genoma strano, gli attacchi barbari verso Claudio Lotito.
Com’era ‘sta storia?
Dai su, ragà, qui bisogna fare pace col cervello…. intanto la Lazio ha fatto pace col campo.