Neanche Gesù Cristo era amato da tutti, figuratevi io. Cit. JOSE MOURINHO
Frase altisonante per un concetto semplice: non si può piacere sempre. Sarebbe assurdo anche pensarlo.
Lo sa bene Thomas Strakosha.
Per anni oggetto di pesanti, ed immotivate aggiungo, critiche.
Ho sempre sostenuto Tommasino, un po’ per il senso di tenerezza che questo ragazzetto, panchinaro a Salerno, mi aveva suscitato quando fu buttato in campo all’improvviso a San Siro.
Dove Federico Marchetti – te vojo bene- cadde, il portierino albanese si innalzò e così il grande pubblico laziale prese confidenza col suo nome.
Ebbene sì, ho sempre difeso l’estremo difensore fin quando non è arrivato Pepe Reina, tra i miei più grandi desideri ai tempi della sua militanza a Napoli.
Però è giusto dimenticare Strakosha in un angolino?
Per anni abbiamo avuto solo lui e se siamo tornati in Champions, il merito è pure un po’ suo.
Cioè, contro la Fiorentina, Inzaghi gli ha accordato fiducia e tutto ciò per assistere a MILINKOVIC che faceva il portiere?
Forse a volte è meglio rimanere in un angolino e rubare il mestiere con gli occhi. Mi dico oggi a posteriori.
Non permettere, ad alcuni, di spernacchiarti sui social.
E se ci auguravamo che il 2021 avrebbe cancellato almeno qualcuna delle miriadi di sventure che si sono abbattute sulla Lazio a causa del reparto difensivo, prendiamo confidenza col fatto che non sarà così.
La colpa è sempre stata solo di Strakosha?
No, non credo,il mestiere del portiere a quello più delicato; quando perdi sono pronti a puntare il dito, ma quando vinci non ti si caga nessuno.
Amo alla follia Pepe Reina, lo stesso mi tormento: Strakosha è diventato un bot per Simone Inzaghi?
Reina s’è preso la maglia, Strakosha può iniziare ad imparare.
Dovremmo convivere con questo dualismo, con questa continua domanda, -chi gioca oggi-, nonostante tutto l’ammmoree per il focoso spagnolo, sono convinta che Thomas sia una grandissima risorsa per la Lazio. Sia davvero il giocatore da svezzare coi giusti tempi dopo averlo fatto bruciare in fretta.
Burn baby burn….
Di certo i due hanno poco in comune ed azzardare paragoni è roba ingiusta.
Pepe è un leader fatto e finito capace di comunicare con la difesa, mentre Strakosha è sempre apparso taciturno tra le varie cazziate di Acerbi.
Ma questo aneddoto ho paura di citarlo perché sennò Ace sbrocca pure a me.
Reina aveva bisogno di ri-scrivere la sua carriera dopo l’infelice parentesi Milan che gli preferì il giovinotto Donnarumma. Mai capito il motivo, se posso.
– Ammazza che riflessi- abbiamo esclamato ad ogni parata miracolosa, eppure si sa, quando il portiere c’ha boni i piedi oltre le manone, allora l’optional arricchisce il pacchetto.
Con lui la difesa sembra più tranquilla.
E benché all’ inizio il titolare era rimasto Strakosha, ad un certo punto Inzaghi ha ha avuto un ripensamento mettendo mano alla gerarchia. Roba strana per il tecnico piacentino.
L’allenatore, poi, non ha mai ammesso pubblicamente di aver scelto Reina e questo sarà un segnale?
Thomas è stato messo MOMENTANEAMENTE in standby per poi tornare più titolare di prima?
È l’idea della società?
Entrambi sono apprezzati, questo è bene specificarlo.
La speranza è che l’albanese possa correggere ciò che non funziona.
A 25 anni, contro i quasi 40 di Reina, si può tranquillamente ammettere che "C’è tempo domani…."
Dal 2016 è sempre stato lui il volto della porta biancoceleste, non c’è mai stata fretta di trovarne un altro tra i vari flop, Vargic-Proto-Guerrieri.
Almeno fino al ritorno in campo dopo il lockdown.
Nessuno nella storia laziale ha mai contato le stesse presenze a 25 anni. E SantIddio… Diamo a Strako quello che è di Strako.
Ho sempre la stessa opinione, scrivo sempre la stessa cosa dal 2016: tempo al tempo.
Tanto per rimarcare quanto tutti siano parziali nel giudicare qualcuno che, forse, sta un po’ sulle balls.
E per rimarcare quanto si pretenda subito la panchina per uno sbaglio nel momento in cui arriva un altro che, magari, piace di più.
E lo dico per rimarcare ancora quante critiche ingenerose ho letto dal 2016 al 6 gennaio 2021.
Io rientro in quel 3% del popolo biancoceleste che spesso è stato invitato a stare muto e non presentare arringhe difensive pro Strakosha.
Lo ripeto, io STRA-AMO Reina, ma trovo Thomas un portiere bellissimo nelle sue pecche. Perché se fosse stato perfetto non l’avremmo preso dalla panca de Salerno, avrebbe giocato magari nella cantera più famosa d’Europa.
E la panchina de Salerno, manco mi piace ricordarla e lo faccio solo per sottolineare la crescita del baby albanese.
La mia speranza, oggi, non è che Strakosha possa tornare titolare, ma che possa diventare IL TITOLARE.
(È stata un’arringa pro Strakosha… sì, lo ammetto)