È agosto e già adesso vivo nell’indecisione: Reina o Strakosha? Sto iniziando a commentare perché raramente ricordo di un ballottaggio dall’esito così incerto. E lo so che nel web entrambi non riscuotono grandissimi consensi, oggetto di pesanti, immotivate critiche ma, si sa, il trash sui social non manca mai.
Lo so che la frase più quotata nei loro confronti è “serve un altro portiere“, però, che vi devo dire, la mancanza di stimoli per intervenire sul mercato e cercare un "terzo", non mi lascia stizzita, la comprendo ed onestamente non mi disturba affatto.
Ho sempre sostenuto Tommasino (Strakosha), un po’ per il senso di tenerezza che questo ragazzetto, panchinaro a Salerno, mi aveva suscitato quando fu buttato in campo all’improvviso a San Siro.
Dove Federico Marchetti – te vojo bene- cadde, il portierino albanese si innalzò ed il grande pubblico laziale prese confidenza col suo nome.
Ebbene sì, l’ho sempre difeso fin quando non è arrivato Pepe, tra i miei più grandi desideri ai tempi della sua militanza a Napoli.
Quest’anno ci troviamo davanti ad un allenatore di livello clamorosamente alto, le aspettative sono praticamente alle stelle, è chiaro che in un mondo in cui si misura solo il talento nudo e crudo le pecche di entrambi i giocatori possano far storcere il naso.
Per anni abbiamo avuto solo Strakosha e se siamo tornati in Champions, il merito è pure un po’ suo.
Cioè, Inzaghi gli aveva improvvisamente tolto fiducia e tutto per assistere all’ascesa di Pepe.
Forse a volte è meglio rimanere con un piede in due scarpe, mi dico oggi a posteriori.
Non permettere, ad alcuni, di spernacchiarti sui social perché, credo, che il mestiere del portiere sia quello più delicato; quando perdi sono pronti a puntare il dito, ma quando vinci non ti si caga nessuno.
Amo alla follia Pepe Reina, lo stesso mi tormento su Strakosha e mi dispiacerebbe vederlo solo di sfuggita.
Nonostante l‘ammmoree per il focoso spagnolo, fedelissimo di Sarri peraltro, sono convinta che Thomas sia una grandissima risorsa per la Lazio. Sia davvero il giocatore da svezzare coi giusti tempi dopo averlo fatto bruciare in fretta.
Burn baby burn….
Di certo i due hanno poco in comune ed azzardare paragoni è roba ingiusta.
Pepe è un leader fatto e finito capace di comunicare con la difesa, mentre Thomas è sempre apparso taciturno tra le varie cazziate di Acerbi.
E se il 39 enne (Reina ovviamente) aveva bisogno di ri-scrivere la carriera a suon di parate miracolose sino al suo, a detta di molti, rincoglionimento, il giovane albanese era stato messo in standby.
L’idea della società?
Entrambi sono apprezzati, questo è bene specificarlo.
La speranza è che Strakosha possa correggere ciò che non funziona.
A 25 anni, contro i quasi 40 di Reina, si può tranquillamente ammettere che "C’è tempo domani…."
Dal 2016 è sempre stato lui il volto della porta biancoceleste, non c’è mai stata fretta di trovarne un altro tra i vari flop, Vargic-Proto-Guerrieri. Nessuno nella storia laziale ha mai contato le stesse presenze a 25 anni. E SantIddio… Diamo a Strako quello che è di Strako.
Ho sempre la stessa opinione, scrivo sempre la stessa cosa dal 2016: tempo al tempo.
Tanto per rimarcare quanto tutti siano parziali nel giudicare qualcuno che, forse, sta un po’ sulle balls.
E per rimarcare quanto si pretenda subito la panchina per uno nel momento in cui arriva un altro che, magari, piace di più.
E lo dico per rimarcare ancora quante critiche ingenerose ho letto dal 2016.
I portieri partono sempre svantaggiati. La "porta" è meno nazionalpopolare dell’attacco perché basta che la si butti dentro ed i tifosi sanno se un giocatore piace o meno, ma fanno più fatica a giudicare la qualità di un estremo difensore. E, forse, non ci dovremmo mai spingere così avanti nei giudizi.
Quindi, premesso che PER ME il titolare fisso non dovrebbe esistere, STRA-AMO Reina, ma trovo Thomas un portiere bellissimo nelle sue pecche.
E la panchina de Salerno manco mi piace ricordarla, lo faccio solo per sottolineare la sua crescita.
(È un’arringa pro Strakosha… sì, lo ammetto)
Allora, vi dico come la penso: è vero ciò letto in tanti commenti, che nel calcio il fattore età rientra tra i parametri di giudizio e quindi è opportuno se ne parli ( 39 anni nella vita reale, sei un giovinotto), ma un conto è un giudizio fine a se stesso, un conto è un giudizio in rapporto alla qualità tecnica che richiede determinate caratteristiche. E Reina mi pare che voli meglio di Ryanair.
È altrettanto vero che OGNI VOLTA, dopo una partita di Strakosha, ritrovavo gente a fare sempre la stessa critica totalmente inutile.
Devo confessarlo: non saprei scegliere tra i due nemmeno se da questo dipendesse la salvezza dell’umanità.
Sono talmente diversi in tutto, per carattere, per tecnica, uno imbattibile tra i pali e l’altro capace nelle uscite, che la maglia titolare è un po’ la versione calcistica di "vuoi più bene a mamma o a papà?".
Fatto questo doveroso discorso, sarete magnanimi se ho scritto un’opinione sconnessa, forse più del solito… del resto, sai che vi frega della mia opinione su Reina e Strakosha mentre vi state squagliando per colpa dell’afa.
E niente…. Per me basta così.
Simplemente, Xoxo.