Uniti si vince. Uniti si è più forti. Questi slogan li sentiamo da anni da parte della società… E come dargli torto?
Il più grande patrimonio che la Lazio ha sono i propri tifosi che non si limitano ad essere solo questo, ma che formano un vero e proprio popolo. Il loro appoggio è fondamentale per raggiungere grandi obiettivi e mai come ora, con una squadra veramente competitiva anche se con qualche defezione, ce ne sarebbe bisogno.
Questa volta a tenere lontano la Curva dallo stadio non ci sono i soliti motivi che sentiamo da 10 anni riguardo Lotito e la società ma una reazione alla militarizzazione dello stadio Olimpico che rende invivibile una sana giornata di Sport a pagamento.
Come aggravante non da poco conto c’è il non aver rispettato la costituzione italiana da parte delle autorità visto che circa 30 ragazzi sono stati chiamati a conferire in questura semplicemente per aver espresso direttamente il loro pensiero con una pezza su cui c’era scritto “Questa curva non si divide”.
Per una volta anche la società dovrebbe venire incontro ai tifosi quando questi subiscono ingiustizie sia a livello morale (solo le curve romane in tutta Italia hanno ricevuto i trattamenti decisi dal prefetto Gabrielli e attuati da quest’anno) che a livello legale (non rispettata la costituzione con un fare intimidatorio) esponendosi apertamente contro le norme decise dalla prefettura.
La Lazio non ha le possibilità di cambiare da sola le norme di sicurezza decise dall’autorità competenti ma sicuramente potrebbe schierarsi con più decisione e forza per far capire alle autorità che la strada intrapresa è decisamente quella sbagliata e per far sentire i tifosi meno soli e davvero considerati importanti dalla Lazio, non solo a chiacchiere.
Uniti si vince… Ma per unirsi bisogna venirsi incontro…