Sabato 28 agosto alle 18,30 presso lo stadio Olimpico si gioca la partita Lazio-Spezia valida per la seconda giornata di Serie A.
Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa: “Mi aspetto qualcosa in più un po’ in tutto. Dobbiamo migliorare in tutti gli aspetti, per prima cosa nel baricentro della squadra, troppo basso nel secondo tempo. Penso però che abbiamo margini di miglioramento su tutte e due le fasi di gioco. Ovviamente non sarà un percorso di crescita lineare, ci saranno momenti di stasi e altri di crescita.
La partita di domani lascia delle preoccupazioni prima di tutto per gli avversari, si tratta di una squadra dinamica e aggressiva contro cui sarà difficilissimo giocare. E ho visto una parte della partita di ieri della Roma, il campo secondo me era indegno. Ci sono quindi tante preoccupazioni”.
Sul cambio di modulo: “Abbiamo fatto alcune prove con il 4-3-1-2 solo per replicare l’approccio tattico dell’Empoli, non perché lo vogliamo fare anche noi”.
“Luiz Felipe non ha sicuramente subito un infortunio serio, ha fatto accertamenti questa mattina e sono tutti negativi. Oggi pomeriggio e domani mattina valutiamo se potrà essere dei nostri. E’ però un infortunio lievissimo. Basic è pronto dal punto di vista fisico, ha già fatto un paio di partite in Francia. Però non potrà essere inserito come Pedro, servirà tempo perché viene da un altro campionato e parla un’altra lingua.
Luis Alberto è ovviamente in crescita, ora dovremo gestire una fase di transizione non semplice. Era una squadra abituata a giocare in maniera diversa, adesso a centrocampo dobbiamo abituarci a qualcosa di estremamente nuovo. A me i giocatori di qualità piacciono sempre.
Basic secondo me è un giocatore che potrà essere utilizzato in entrambe le posizioni del centrocampo. E’ un giocatore di inserimento, quindi penso di escludere di metterlo davanti la difesa. Ma a destra o a sinistra potrà giocare”.
Sarri infine parla del mercato e dell’Europa League: “I risultati delle nazionali non corrispondono più ai movimenti calcistici, mi sembra evidente. Ormai i campionati hanno pochi giocatori della nazione stessa, quindi penso che in questo momento la forza che comanda sia di tipo economico. Per questo il calcio inglese è quello più importante al momento. Ma non penso che questo rappresenti tutto, quello che conta sono le idee e al momento ci sono.
Riguardo Kamenovic non so cosa succederà, dipende dalle evoluzioni che avrà il mercato nei prossimi giorni e io al momento mi sto concentrando sulla partita. Ma questa è un’altra anomalia del calcio moderno, giocare mentre il mercato è ancora aperto. Ce ne sono tante di cose così, basta pensare che dal primo giugno al 10 settembre, che sono cento giorni, i giocatori ne fanno circa settanta tra nazionale e vacanze. E’ un calcio in cui diventa sempre più difficile fare qualcosa di logico.
Per l’Europa League vedremo, inizia tra venti giorni. Chiaramente l’intenzione è quella di impegnarci al massimo, poi con l’introduzione della Conference mi sembra che aumenti la difficoltà del torneo. Non sarà sicuramente semplice, già dai gironi sarà difficile”.