"Tutta l’arte è un problema di equilibrio fra due opposti"
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere.
Volevo scrivere qualcosa di posato e razionale per iniziare la giornata, ma mi sono svegliata incazzata.
Già vivo nell’indecisione: Reina o Strakosha? Sto iniziando a commentare perché raramente ricordo di una NON-PREFERENZA dall’esito così incerto.
Sul web, infatti, entrambi non riscuotono grandissimi consensi, semmai sono sommersi da critiche impietose. Ma possono lo stesso dormire sonni tranquilli, dopotutto si sa, il trash sui social non manca mai.
La frase più quotata è “serve un altro portiere“, però che vi devo dire, la mancanza di stimoli per intervenire sul mercato e cercare un "terzo", non mi lascia stizzita, non mi disturba affatto.
Ma perché tirare fuori codesto spinoso discorso? Perché Pepe Reina, dopo le performance brillanti a Torino e nel derby, ha fatto il frittatone a Bologna.
Rivoluzione o piccoli ritocchi? Durante la sosta, Sarri ha modo di riflettere e di cambiare in vista del tour de force che aspetta la Lazio.
Entrambi gli estremi difensori non hanno convinto in questo inizio di stagione, dunque, le cose saranno meno scontate del previsto.
Per il momento sono solo chiacchiere.
Del resto…
Reina o Thomas? Mi contraddico perché mi piace ogni prospettiva.
Ho sempre sostenuto Tommasino (Strakosha), un po’ per il senso di tenerezza che questo ragazzetto panchinaro a Salerno mi aveva suscitato quando fu buttato in campo all’improvviso a San Siro.
Ebbene sì, l’ho sempre difeso fin quando non è arrivato Pepe, tra i miei più grandi desideri ai tempi della sua militanza a Napoli.
Quest’anno ci troviamo davanti ad un allenatore di livello clamorosamente alto, le aspettative sono praticamente alle stelle, è chiaro che in un mondo in cui si misura solo il talento nudo e crudo le pecche di entrambi i giocatori possano far storcere il naso.
Per anni c’è stato solo Strakosha e poi il nulla cosmico.
Cioè, Inzaghi gli aveva improvvisamente tolto fiducia e tutto per godersi Pepe.
Forse a volte è meglio rimanere con un piede in due scarpe, mi dico oggi a posteriori.
Non permettere, ad alcuni, di spernacchiarti sui social perché credo che il mestiere del portiere sia quello più delicato; quando perdi sono pronti a puntare il dito, ma quando vinci non ti si caga nessuno.
Amo alla follia Pepe Reina, lo stesso mi tormento su Strakosha.
Nonostante l’ammmoree per lo spagnolo, fedelissimo di Sarri peraltro, sono convinta che Thomas sia una grandissima risorsa per la Lazio. Sia davvero il giocatore da svezzare coi giusti tempi dopo averlo fatto bruciare in fretta.
Burn baby burn….
Di certo i due hanno poco in comune, azzardare paragoni è roba ingiusta.
Pepe è un leader fatto e finito capace di comunicare con la difesa, mentre l’albanese è sempre apparso taciturno tra le varie cazziate di Acerbi.
E se il 39 enne (Reina ovviamente) aveva beato del consenso del grande pubblico laziale al principio, a detta di molti oggi soffre di una lieve forma di rincoglionimento.
L’idea della società?
Entrambi sono apprezzati, questo è bene specificarlo.
La speranza è che Strakosha possa correggere ciò che non funziona.
A 25 anni, contro i quasi 40 di Reina, si può tranquillamente ammettere che "C’è tempo domani…."
Dal 2016 è sempre stato lui il volto della porta biancoceleste, non c’è mai stata fretta di trovare un altro tra i vari flop, Vargic-Proto-Guerrieri. Nessuno nella storia laziale ha mai contato le stesse presenze a 25 anni. E SantIddio… Diamo a Strako quello che è di Strako.
Ho sempre la stessa opinione, scrivo sempre la stessa cosa dal 2016: tempo al tempo.
Tanto per rimarcare quanto tutti siano parziali nel giudicare qualcuno che, forse, sta un po’ sulle balls.
E lo dico per rimarcare ancora quante critiche ingenerose ho letto dal 2016.
I portieri partono sempre svantaggiati. La "porta" è meno nazionalpopolare dell’attacco perché basta che la si butti dentro ed i tifosi sanno se un giocatore piace o meno, ma fanno più fatica a giudicare la qualità di un estremo difensore.
Quindi, premesso che STRA-AMO Reina, trovo Thomas un portiere bellissimo nelle sue pecche.
(È un’arringa pro Strakosha… sì, lo ammetto)
Allora, vi dico come la penso: è vero ciò letto in tanti commenti, che nel calcio il fattore età rientra tra i parametri di giudizio e quindi è opportuno se ne parli ( 39 anni nella vita reale sei un giovinotto), ma un conto è un giudizio fine a se stesso, un conto è un giudizio in rapporto alla qualità tecnica che richiede determinate caratteristiche. E Reina mi pare che voli meglio di Ryanair.
È altrettanto vero che OGNI VOLTA, dopo una partita persa, ritrovo gente a fare sempre le stesse critiche totalmente inutili e poco importa chi sia stato titolare, se l’uno o l’altro.
‘Nsomma, mi pare di capire che il pubblico biancoceleste non va d’accordo "penniente" con la porta.
Devo confessarlo: non saprei scegliere tra i due nemmeno se da questo dipendesse la salvezza dell’umanità.
Sono talmente diversi in tutto, per carattere, per tecnica, (uno forte tra i pali, l’altro coi piedi), che esprimere un a preferenza, per me, equivale al "preferisci vino o birra?".
Fatto questo doveroso discorso, sarete magnanimi se ho scritto SOLTANTO la mia opinione.
Del resto che vi frega della mia opinione su Reina e Strakosha mentre vi state imperticando per tirare giù i cappotti in questa ottobrata romana.
E niente…. Per me basta così.
Simplemente, Xoxo.