Chi è cresciuto a pane e Lazio s’è già da rassegnato da mo’ al disagio di alcuni momenti, tipo Giovanni Simeone, ma sa pure che il karma gira che ti rigira, regala anche gioia gaudio. Sappiamo benissimo quanto si possa toccare il fondo nel barile del trash.
Si può SEMPRE raschiare un po’ di più, ma alla fine si risale e poco importa il peso dell’ avversario, la partita perfetta è quella che si vince.
Ci siamo abituati alle emozioni furibonde, possiamo farci, a fatica, una ragione se da anni sopportiamo elementi "discutibili" e abbiamo così tanto pelo sullo stomaco da trovare il lato positivo anche nel baraccume. Al contrario di quelli che vanno solo in cerca della pagliuzza nell’occhio di questo o quello, ma in merito a certe persone, ho gettato la spugna.
Perché " è la Salernitana", allora 3 punti non vanno bene più.
Quando leggo certi commenti, io schockko-basita. Pensavo fosse roba particolarmente cringe, ma quando poi i commenti risbucato funesti e diventano più di una dozzina, mi piglia un colpo.
PORQUE YO TE QUIERO
Sarà già una stagione complessa di suo, poche certezze ci sono rimaste nell’immediato, urgeva un intervento SUBITO, più che Divino urgeva un magico intervento.
La stampa -non esiste un virgolettato abnorme- si incarta come al solito tra notizie e smentite ad cazzam…Il problema dovrebbe essere la CREDIBILITA’ di certe News.
Certo piacciono i "casi", il barcaccume, le urla da pescivendoli in questo mondo trash- addicted, io li reputo poco più che gossippari e molto indicativi della qualità di alcuni giornalisti, eppure è il gossip che move il sole e l’altre stelle.
Chiedetelo pure a Sarri, o meglio, a Luis Alberto.
Hanno parlato di chissà quale astio, ostracismo tra i due, ma sappiate che alla fine della fiera contano i fatti e lo spagnolo ha risposto nell’unico modo: coi piedi.
Questo ragazzo, tra gli ultimi praticanti de la nobile arte del calcio romantico, ha conquistato pure MAU.
Porque Yo te quiero Luis e non potrebbe essere altrimenti.
Del resto….
Come ci sono partite dannatamente facili, capita anche l’opposto, ossia che una squadra debba trovare la sua vera identità. E allora va a cadere in quel di Bologna, in quel di Verona. Ci sta, oh.
Certo, qualche dubbio può nascere quando vedi prendere trentordicimila gol a raffica, per carità, però trovo molto più credibile l’onestà intellettuale di un allenatore mentre ammette i propri limiti, rispetto ai grandi proclama.
E se proprio lo vogliamo dire per la cronaca, gli stracci sono volati a Venezia, ma Iddio salvaguardi tutto il trash che solo Mou riesce a regalare in un post partita. Le velate frecciate ai propri calciatori, battute sugli arbitri, questo è baraccume, cazzarola, questo! Magari mi sbaglierò, eh, però nel dubbio pare che a Mourinho tutto gli faccia più o meno sei/sette schifi.
Ha dimostrato ampiamente il piacere perverso che prova nel rompere las pelotas, ogni volta che Mourinho parla, nel mondo un arbitro prova un brivido lungo la schiena.
Sarri dice le cose le dice chiare, è sempre stato onesto con sé stesso e con gli altri.
La Lazio non aveva assimilato la sua mentalità, era incazzato e lo ha strillato in faccia a tutti, pure a DAZN.
Il gruppo non era abituato, era rimasto appeso all’Inzaghiano metodo di Inzaghiana memoria.
Simone è diverso da Mau. Simone non ha mai amato il confronto diretto.
Contro la Salernitana, poco più dei cosiddetti "avversari tappetino", abbiamo iniziato a notare un minimo approccio al SARRISMO, o forse molto più che minimo.
Dopotutto solleticare il proprio ego facendo i faighi con la penultima in classifica sapendo di vincere facile, cosa che visti gli ultimi tempi non era scontata, fa comunque bene allo spirito.
E se l’alternativa è il drama, ma TUTTA LA VITA le gare vinte a mani basse.
Insomma, ribadisco, il SARRISMO è altro.
Un concetto, un’idea, tutto quello che vi pare, forse non era quello visto domenica, però è iniziato un processo di cambiamento.
Anche in Lotito, I HOPE.
E saranno tanti i chilometri per arrivare a quella perfetta forma astratta di bellezza, ci sarà ancora tanto su cui parlare e da chiarire. Ci saranno imprecazioni nuove da tirare fuori, mille di questi PATRIC, but, ogni cambiamento che si rispetti è iniziato da un "Ecchecccaaazzzzoooo".
Ovviamente ognuno è libero di pensar quel che vuole e chi vuole semplicemente non amare il mister, troverà comunque una interpretazione delle cose funzionale alla propria tesi.
Restano però i fatti che, se valutati senza attribuirgli interpretazioni personali, vanno quasi tutti favore del tecnico toscano.
A proposito di SARRISMO…ma quanto è FAIGO Luis Alberto? Ah, già, per me è sempre FAIGO, dimenticavo.
Finisco la mia chiacchierata con una domanda: può esistere un Luis Alberto ancora PIÙ MEGLIO di quello che era?
Forse dovremmo cominciare a pensare che al meglio non c’è mai fine….
Ma solo io ho avuto un mancamento quando l’ho visto segnare?
Let It Be, o nel mio caso, Let It Cri.
Simplemente, Xoxo.