Si viene da due giorni caldi. Ha visto il messaggio di Lotito recepito dalla squadra?
"Questa squadra ha un buon livello di applicazione. Non deve recepire nessun tipo di messaggio. Il nostro campionato è questo, l’Europa League ci sta tritando. Per colpe nostre. Abbiamo fatto 11 partite con 21 punti, una media di 1,91. Poi invece dopo l’Europa League 0,6 di media punti, questo ci porta ad avere 7-8 punti in meno rispetto alla normalità. Non riusciamo a gestire le gare dopo l’Europa. Dopo i turni infrasettimanali di campionato invece abbiamo fatto sempre buone partite. Questo è il nostro limite attuale, la differenza tra la squadra forte e una normale, quella forte strappa lo 0-0 oppure vince anche 1-0 non meritando, noi invece arriviamo scarichi e non facciamo la partita. Siamo limitati in questo. La squadra si allena sempre bene, il limite è questo e non è da poco".
Obiettivo?
"Costruire una squadra possibilmente giovane, che sia destinata in teoria a crescere nel tempo piano piano facendo un percorso. A cosa ci può portare poi non lo sa nessuno, ma nella nostra dimensione è la strada più percorribile".
Cosa si aspetta da questi due match?
"Che si giochi, abbiamo perso gare che non abbiamo giocato. Che ci facciamo trovare pronti, noi dobbiamo toglierci i difetti che condizionano la classifica, può migliorare se cresciamo. Mi aspetto due partite giocate con determinazione fino in fondo".
Umore della squadra?
"Il nostro problema è inconscio. Nessuno di noi vuole arrivare alla gara scarico, quindi è di più difficile soluzione. Nessuno arriva carico a pieno dopo l’Europa, di solito è un’ecatombe per tutte, ma la differenza è tirare fuori anche il punto in situazioni difficili".
Luis Alberto, Pedro e Zaccagni?
"Spero ci siano, tutti e tre ieri stavano bene e si sono allenati con la squadra. Zaccagni aveva solo un colpo, Luis sembra in fase di risoluzione, lo stesso Pedro non aveva lesione ma era solo affaticato. Speriamo tre situazioni risolvibili".
Sulle poche presenze allo stadio?
"Una conseguenza, se la squadra fa bene il pubblico tornerà in grande numero, altrimenti verrà in misura minore. Pubblico diretta conseguenza di ciò che facciamo in campo".
L’obiettivo Champions negli ultimi anni ha significato spostare l’asticella troppo in alto?
"Non so neanche come siamo in classifica. Obiettivo Champions? Non esageriamo, questa squadra che ha fatto la Champions un anno e in un momento storico di 6-7 anni in cui non c’erano né Inter né Milan. Direi di non esagerare nel parlare di obiettivi di questi squadra, l’ha raggiunto una volta sola. Adesso se rapporti a quello che è successo negli ultimi 2 anni la situazione è nettamente più complicata. Nella testa dei calciatori ci deve essere solo l’obiettivo di togliersi i difetti dimostrati fino a questo momento, il resto sono solo conseguenze".
Perché qualcuno ci mette di più a recepire i suoi ordini? Un commento sul Porto?
"Sul Porto non so neanche che dire, non lo guardo ora. Ci è capitata una squadra forte, difficile pensare che si potesse trovare una squadra debole visto il regolamento attuale dell’Europa League".
Le difficoltà maggiori?
"I difensori possono avere una difficoltà maggiore rispetto agli altri, in questo momento c’è una cosa che salta all’occhio. Cioè che ci sono tre giocatori che stanno facendo meglio degli altri, che sono Zaccagni, Basic e Pedro. Tutti e tre sono nuovi, venendo da fuori il cambiamento è più assorbibile".
A livello di gioco cosa vorrebbe vedere?
"Il gioco è espressione dell’attivazione e determinazione, bisogna partire da quella base per ritrovare in campo le proprie cose. Non ho mai visto una squadra funzionare".
Da quanto tempo non si sentiva così al centro del progetto di una squadra?
"A Napoli era tipo questa situazione, anche se è stata molto più veloce, il fulcro era l’allenatore così come sta succedendo qui. Per questo ho detto che qui sto bene e vorrei rimanere".