La cosa che più mi fa sbellicare dalle risate, nel ripensare ai vari commenti pre-partita e le dichiarazioni d’amore di gente che si spertica sul web nel rimpianto di Simone Inzaghi, è che abbiamo passato ore a disquisire, ma peggio fu il Verona. E sto.
Cioè, davvero, io non riesco proprio a capacitarmi di come chi sia dotato del minimo buon senso, possa lucidamente affermare che l’Inter abbia fatto "Er PARTITONE". Cioè, non mi pare sia spiccata né per beltà offensiva, né per fascino da capolista. Senza contare che – quando Inzaghi parla – manco lui capisce che c@zzo sta dicendo e non come Sarri che candidamente ammette "non sa cosa cazzo sia l’indice di liquidità".
Ma vi prego! Io al reiterato “ridateme Inzaghi” ho avuto degli spasmi da reflusso gastroesofageo. Pazzesco.
Va bene avere simpatie e voler colpevolizzare l’incolpevole anche a costo di mandare i social avanti a fregnacce che quasi ti fanno rimpiangere l’evergreen "Libera la Lazio".
Però, visto uno che dichiara a DAZN (Tare) che l’ indice di liquidità blocca il mercato, dovrebbero essere tutti così magnanimi da lasciare Sarri fuori da ogni qualsivoglia querelle, incazzatura e via cantando.
Sentivo Igli parlare, quindi ho voluto dare un valore a quello che ha replicato il tecnico toscano regalandoci perle bellissime di trash: "non so cosa cazzo sia l’indice di liquidità, qui un solo innesto non basta", quel mood che forse ha scatenato clamore vero e l’ho voluto vivere fino in fondo.
A darmi più fastidio è stata l’ottusità del signor Tare, mai un briciolo di autocritica, mai che sia lui a sbagliare, au contraire, da tempo immemore, perso a rievocare comportamenti tipici suoi. Ecco, questo mi ha infastidito più di Correa.
Quando hai solamente Radu-Patric per sostituire Acerbi, c’era chi stava lì pronto ad elogiare l’Inter Monstre e il suo grande allenatore. Costui, invece, ha dovuto fare un grande atto di coraggio: tacere.
È caduto male, alla fine della fiera, il bilancio parla chiaro: ne ha incassati più Simone. Chi si aspettava Correa in mood da doppietta dopo le grottesche querelle dell’andata s’è sbagliato perché, la Lazio, è andata a San Siro e ha fatto la partita.
Onesta e quasi è bastato così.
Vuol dire che stiamo dalla parte giusta della storia. Quanto je rode che quella Lazio partita mille volte sfavorita, sul tabellone ha quasi rubato l’inquadratura, oh.
A farmi particolarmente innervosire sono state stata le sfuriate sui social contro Sarri, contro gli 11 in campo. Perché la Lazio non è stata né bella, né romboante, ma è stata ordinata, ha sbagliato il minimo sindacale per una sconfitta di misura e, allora ve la do io la notizia con la N maiuscola: quella Lazio senza metà difesa, ha tenuto duro fino alla fine contro la capolista. È andata avanti secondo quello che sentiva.
Non sto dicendo che il livello tecnico può definirsi alla pari, eh no ma portate pazienza, quando me li sbattete ovunque quei pronostici da 5-0, non ci sto più e ammetto candidamente che Sarri né è uscito a testa alta.
E sfiderei qualunque tifoso nerazzurro a dire che l’ha vissuta tranquillamente fino al 90’esimo.
In conclusione volevo dirvi solo che Sarri mi piace un tanto. Ma proprio tanto. E non lo dico in virtù del suo passato, ma perché è proprio bello starlo ad ascoltare mentre annichilisce pure l’indice di liquidità.
Non ne sbaglia una, ha sempre la risposta giusta e la esprime ogni volta con disarmante sincerità. E a così tanta roba non c’ero più abituata.
Sul mercato, invece, riservo ancora il giudizio, che è un attimo prendere un palo in piena fronte. La storia di Muriqi più incasinata di una serie Amazon Prime, mi fa pensare male. E se dovessi lanciarmi in un parere personale, senza dubbio direi che qui di nuovi arrivi non se ne vedranno.
Che qui Tare si lancia immediatamente nelle dichiarazioni pur di guadagnarsi qualche inquadratura in più su DAZN. Ma non Sarri.
Simplemente, Xoxo.