Mi credete se vi dico che ormai, anche ad una inguaribile ottimista come me, la storia della difesa che non difende, sta diventando indigesta? Con buona pace di Luiz Felipe che stra-amo alla follia.
Davanti la porta biancoceleste è quel che è, spesso un campo di battaglia, spesso la caricatura di un reparto.
La Lazio si è cucita addosso la nomea dell”” "indifesa", chiedere a Giovanni Simeone, mentre Tare ormai ha perso ogni contatto con la realtà e vive solo in funzione del Kamenovic di turno.
Mi annoia più che irritarmi.
Ha sempre cercato di farci passare Vavro/Wallace/Hoedt e tutto il cucuzzaro come "fenomeni in cerca di consacrazione" usando perennemente l’arma infida dell’illusione per cercare di zittire la tifoseria che mugugna, senza poi aver le balls di ammettere l””errore.
Lo faceva con Vavro, lo fa con Muriqi.
Abbiamo visto una sfilata di elementi imbarazzanti nell””universo Formelliano che, per decretare chi fosse davvero il peggiore, ci siamo ritrovati a rimpiangere Bastos. E a mani basse per giunta.
Tanti, troppi gol incassati, un mood preoccupante, una trend che non va di pari passo con le ambizioni. Se ne è reso conto anche Sarri.
È il sintomo di un disagio dilagante a cui non si pone scientemente rimedio.
La Lazio ha i suoi difetti, un po”” sprecona, un po”” distratta, ma il grande neo che non fa manco più notizia, è la difesa.
Reparto che non ha mai offerto certezze, un ecosistema costruito intorno a Francesco Acerbi e Luiz Felipe, poi il vuoto cosmico.
Non si può parlare di sicurezze se estendiamo lo sguardo oltre la coppia centrale e notiamo chi li accompagna. E questo non giustifica alcuni errori grossolani, non rende meno penoso il copione di Igli Tare nelle varie sessioni di calciomercato.
Non ha portato un altro "titolare a posto fisso", Vavro al costo di 12 milioni, è l””ennesima scommessa persa.
Resto muta, meglio che non parlo.
Io queste mancanze le reputo intollerabili, vi giuro, le trovo assai peggiori dell””investimento su Muriqi perché, almeno, chi fa gol alla fine della fiera lo trovi.
Se vai sbraitando di grandi traguardi e robe varie, devi provvedere, altrimenti meglio tacere. Perché sennò poi, per tutti noi, fino a prova contraria il falso resti tu.
Acerbi fermo per una lesione al flessore della coscia sinistra al limite tra il primo e il secondo grado. Sarri dovrà rinunciare al difensore per circa un mese. Salterà sicuro la trasferta contro la Salernitana e le due prossime partite in casa con Udinese in Coppa Italia e Atalanta (18 e 22 gennaio).
Intanto Stefan Radu pian piano sta tornando sotto i riflettori. Dopo un inizio di stagione praticamente nulla, il mister che non lo ha mai preso in considerazione, è tornato titolare nell’ultima del 2021 contro il Venezia e domenica sera contro l’Inter.
È lui il coniglio nel cilindro? AVE STEFAN. Ma gli anni passano e reinventarsi centrale dopo una carriera così intensa non è roba facile. (Stefan lo farà però, io ci credo)
Del resto, ho pensato spesso che tante volte si siano cercate soluzioni estreme per allungare la brodaglia di una panchina troppo corta. Qualcuno dovrebbe buttarsi sul mercato e qualcun altro dovrebbe smetterla di trasformare l””allenatore di turno nel perfetto capro espiatorio. Dai su.
Un reparto non può essere composto da 2 titolari e riserve peraltro folkloristiche che stanno lì per farci sperticare in mille querelle dietro ad un tesseramento.
Quante volte abbiamo letto "Emergenza in difesa"? E via coi travasi di bile.
Nota a piè di pagina:
A me Patric alla fine piace, se non altro perché dà tutto quello che ha e non è colpa sua se, oltre a squisite perle di trash, ha limiti tecnici evidenti. Oh, se poi ho detto una stronzatella poco male, tra tutte quelle che leggo in giro, una in più che male volete vi faccia?
O, forse no, ma ciò che mi consola è che di peggio non si potrà fare.
Spero….
Simplemente, Xoxo.