Il compito di ragioniere, a fine mercato, ha sempre affascinato un po’ tutti. Conti alla mano, in casa Lazio, si nota subito che Lotito&Co. hanno speso circa 30 milioni di euro. Investire forte sulla squadra era una necessità primaria, tanto quanto l’impresa di non vendere i pezzi pregiati per fare cassa. Come riporta il Corriere dello Sport,
il saldo in rosso è di circa 29 milioni di euro, compresi bonus, in attesa poi di bilanci ufficiali. Con occhio oculato, si notano subito voce per voce le spese effettuate: il riscatto di Candreva è costato 10 milioni, Parolo 5 (non sono compresi bonus da versare al Parma); situazione diversa per Stefan De Vrij. Il cartellino dell’olandese è costato 6,5 con l’aggiunta di due bonus: al Feyenoord ne arriveranno 7 qualora la Lazio centrerà l’Europa, 7,5 se dovesse arrivare addirittura la Champions. FIlip Djordjevic ed Edson Braafheid sono arrivati a parametro zero. Gentiletti, invece, si è liberato attraverso una clausola di rescissione e la società biancoceleste dovrà pagare solo 1,5 milioni di euro al San Lorenzo come indennizzo. Totale definitivo, compreso il riscatto di Basta a 5-6 dobloni: 29 milioni e spicci, considerando poi il piazzamento finale in campionato. Un occhio in uscita la Lazio lo continua a mantenere. In Russia e negli Emirati Arabi il mercato è ancora aperto, ma ci sono pochissime possibilità di piazzare uno come Cavanda. E’ stata invece aperta una trattativa con il Vicenza per Milos Antic, centrocampista classe ’94 ex Primavera, in ritiro con Pioli ad Auronzo. La società veneta, ripescata in extremis in B, potrebbe avere una proroga per il mercato. Milos, in caso, troverebbe in panchina Gianni Lopez, ex difensore biancoceleste e secondo di Reja fino al 2012. Fino al 9 settembre c’è tempo, ma per il giovane calciatore si parlerà anche di rinnovo, visto che il suo contratto è in scadenza nel 2015. La speranza è solo una: che il gioco (i soldi spesi), valga la candela (Europa League, minimo).