I biancocelesti dati già per spacciati alla vigilia, sciorinano una prestazione di orgoglio e fanno un bel regalo di Natale ai propri tifosi.
Una Lazio che non ti saresti mai aspettato, infligge una secca pugnalata ai cugini interisti e fa un grande regalo di Natale sia ai propri tifosi che alle altre pretendenti al titolo. Quella ammirata ieri sotto i riflettori del “San Siro”, è stata una squadra finalmente cinica e spietata che ha interpretato la gara in maniera egregia, applicando alla perfezione quel 4-3-3 tanto caro a Pioli, attraverso la dedizione e i movimenti sincronizzati di gruppo. Grande il lavoro sugli esterni dei ritrovati Felipe Anderson e soprattuto Candreva, i quali si sono sacrificati molto in fase difensiva, non rinunciando all’occorrenza a proporsi in avanti quando ce ne era bisogno. Ciò è sintomo senza dubbio di una ritrovata condizione atletica dei due stantuffi biancocelesti che fa ben sperare in vista della ripresa del campionato fissata dopo la lunga sosta natalizia. Una nota di merito va dedicata soprattutto al numero 87 di Tor de Cenci che dopo un lungo periodo caratterizzato da più ombre che luci, riprende per mano la squadra come solo i grandi campioni sanno fare, conducendola alla vittoria con la sua doppietta impreziosita dalla prima rete di pregevole fattura, un potente tiro di prima che ha trafitto un esterefatto Handanovic. Se il lavoro sulle fasce delle due ali è stata sicuramente una delle armi vincenti che ha limitato il raggio di azione di Biabiany e Perisic, la chiave di volta che ha aperto a nostro avviso il forziere azzurro, è stata la pregevole prova offerta dal centrocampo composto dal trio Biglia – Parolo e Milinkovic-Savic, il quale ha vinto alla distanza il duello con Felipe Melo (pessima la prova del brasiliano che ha macchiato la sua giornata no con un bruttissimo fallo su Biglia che gli è costata l’espulsione). Il capitano aquilotto è tornato ad esprimersi sui suoi soliti livelli, costruendo il gioco come solo lui sa fare(anche se facilitato ad onor del vero da una quasi inconsistente marcatura degli avversari)grazie ad un Parolo nuovo di zecca ed un Milinkovc che sebbene pecchi ancora di inesperienza (vedi i due ingenui gialli che hanno lasciato la squadra in dieci), ha garantito in mezzo al campo muscoli e sotanza oltre ad essersi procurato parecchi calci di punizioni preziosi per far rifiatare la squadra. Ecco spiegato anche perchè la difesa rabberciata e rimaneggiata, non ha sofferto piu’ di tanto la pressione delle bocche di fuoco nero-azzurre ed è riuscita anche a sorprendere chi temeva un ennesima prestazione da dimenticare (buone le prove di Mauricio, Hoedt e Konko). Insomma, segnali positivi in vista di un nuovo anno che potrebbe rappresentare finalmente la svolta per la Lazio.
I migliori
Questa volta, ottima la prestazione complessiva di tutta la squadra, senza dubbio sopra la sufficienza, anche se una menzione particolare va fatta per Candreva. L’esterno biancoceleste è venuto fuori nel momento piu’ delicato della stagione e ha sfoderato davvero una grande prestazione, garantendo corsa, dinamismo e due reti che hanno annichilito gli avversari. Ritrovato, almeno si spera.
I peggiori
Nessuno. Anche se una tiratina d’orecchie va fatta a Milinkovic-Savic. Il giovane centrocampista serbo ha rimediato due ammonizioni davvero ingenue che avrebbero potuto influire e non poco, sull’andamento della gara. Deve ancora maturare tanto anche se il talento c’e’ e si vede e la sua prestazione di ieri, senza questa macchia, sarebbe stata senza dubbio sopra la sufficiena.