“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” e mai come nel calciomercato questo proverbio potrebbe essere più vero. Di sacchi vuoti a Formello ne son rimasti parecchi dopo tanti rumors e comunicati ufficiali in cui leggevamo “è fatta!”.
Il mercato si muove tra grandi colpi e grandi colpi sfumati, l’habemus campione è sulla bocca di molti ma nella rosa di pochi. Tra fax non funzionanti ed internet lento, i supporters biancocelesti il più delle volte hanno dovuto reprimere l’entusiasmo capendo, ahimè, che le voci di corridoio son destinate a morire proprio negli stessi corridoi della società. Troppi nomi accostati nel tempo al club capitolino e troppe volte quel campione in arrivo rimaneva solo tra le righe dei comunicati. Il periodo è quello giusto per ricordare alcune delle cantonate con l’eco più ridondante e visto che è carnevale ed ogni scherzo vale, andiamo a ricordare tutti i comunicati più “burloni”:
DIARRA- Nel 2011 i rumors erano impazziti con la notizia che vedeva Diarra molto vicino alla sponda biancoceleste del Tevere. La squadra era come il solito “competitiva e difficilmente migliorabile”, ma lo stesso Lotito pensò di doverla rinfrescare un pò e sparò alto: Diarra e addirittura Podolski (quest’ultimo solo vociare e nulla sul piatto). Flirtavano da lontano, ma il club si era invaghito di Diarra e sognava di portarlo tra le sue fila. L’operazione sul mercato avrebbe richiesto un vero e proprio sacrificio economico e tra rumors e suggestioni, Lotito si muoveva sotto traccia, anche se il centrocampista dichiarava amore solo al Real Madrid. E poi? Silenzi.
HONDA SU HONDA QUANDO IL MARE E’ UNA TAVOLA BLU- 2012 e l’affare era oramai dato per fatto e finito: Honda sarebbe diventato presto un giocatore biancoceleste con tanto di comunicati che impazzavano tra internet e tv. Il Cska Mosca però giocava pesante e non fece sconti: il colpo di mercato finì per sfumare all’ultimo. 15 mln che Lotito, avendo giocato a ribasso fino all’ultimo, considerò “troppi” e si congedò con uno shot di vodka dal tavolo delle trattative.
NILMAR NON MI PAR- Sfumato Honda si puntò in extremis su Nilmar. Corteggiamento che sembrava oramai destinato a fiori d’arancio all’AtaHotel ed ancora una volta i comunicati erano a farla da padrona: “manca poco”. Il giorno dopo aver ceduto Cissè accolto come Chinaglia presidente e mandato via come bufala storica (ricordiamolo così), iniziarono le convulse trattative per Nilmar con lo scopo di portare a Reja il rinforzo tanto aspettato. La Lazio era la protagonista dell’ultimo giorno di calciomercato, ma la trattativa difficile (cit. Tare) non portò i suoi frutti e col Villareal non si trovò l’accordo. Morale della favola? Nilmar ma non mi par!
BIABIANY, BIABIA”NO”- Ricordiamo, verso le 21:30 ci fu il comunicato : ” c’è l’accordo con la società, ora manca quello col giocatore ma è fatta”. Questa love story ebbe vita molto breve, infatti mezz’ora dopo da Biabiany si passò al Biabia”forse” arrivando al Biabia”no”: non si raggiunse l’accordo ed il calciatore decise di restarsene a Parma fino alla scadenza del contratto. Forse preferì il buon prosciutto cotto alla carbonara ed i biancocelesti rimasero a digiuno.
QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE- Ogni anno è la stessa storia, più appassionante di una telenovela brasiliana, più suspence di Csi, più tormentata di Uccelli di rovo: si servirà mai il kebab for breakfast a Formello? Ripercorriamo le tappe più salienti: dal Trazbonpor nel 2012 Lotito fece sfumare l’accordo di 6 mln, l’estate successiva al Galatasaray il cartellino lievitò a 15 mln ma Petkovic lo voleva a tutti i costi. Fu un periodo molto caldo e finì con l’acquisto all’ultimo minuto di Bryan Perea il nuovo Cavani, perchè Lotito i 2mln che dividevano la punta dei sogni da Formello decise di impiegarli altrove ed i risultati li conosciamo tutti quanti. Trattativa estenuante ed i turchi che chiusero le porte perchè proprio Lotito non lo digerivano più. Arriviamo dunque a giugno 2015 ed un sogno divenuto oramai tabu e barzelletta: fu proprio Ylmaz ad offrirsi alla Lazio, ma attenzione, il profilo richiesto non era quello e si cercava una seconda punta, ricordiamo il parco attaccanti ko tra Djordjevic e Klose, tant’è vero che in extremis si ripiegò su Matri. I tifosi biancocelesti oramai hanno l’abitudine di imprecare tutto agosto perchè non vedono il “kebabbaro assassino” con la maglia delle aquile ed è diventato un pò un rituale. Il suo valore di mercato è 12 ml