Facendo altro lavoro nella vita, di solito vado a fare la spesa e come tutti fanno, guardo nello scaffale delle occasioni stando però attenta che i prodotti siano buoni e non in scadenza.
Magari mi riesco a tenere anche un buon resto! Questo perchè a comprare siamo bravi tutti, ma se dovessi vendere la mia macchina allora forse sarei in difficoltà perchè dovrei valutare tante cose: chilometraggio, carrozzeria e via dicendo. Questo discorso per dire che il lavoro di un direttore sportivo, oltre al comprare, dovrebbe essere quello di saper vendere. Comprare calciatori che possono servire, che sono ancora sulla cresta dell’onda e poi rivenderli ad una cifra ragionevole, questo fa il Ds! Quelli che il mercato lo sanno fare, gli intenditori, sanno che per sbloccare una squadra si ha bisogno di eliminare gli “esuberi” che diventano zavorre vere e proprie con i loro stipendi pagati inutilmente. Quelli bravi e che il mercato lo sanno fare, le zavorre non le comprano.
Non è il caso della Lazio, perchè Igli Tare svestito il ruolo di calciatore, si è improvvisato direttore sportivo. Per sembrare troppo polemica gratuitamente, voglio citare alcuni nomi: Makinwa, Foggia, Diakité, Stankevicius, Meghni, Bresciano, Carrizo, Saha, Postiga e Kakutà. Comprati e messi nell’armadio, perchè il portafoglio piange, però si sperpera come non ci fosse un domani. Passato non troppo passato, perchè non mi va di infierire troppo andando a ricreare la lista completa. Qualcuno fu presentato anche come erede naturale: Alfaro, 4 mln, il successore di Klose, Vinicius quello di Kolarov tra i tanti, oppure furono tirate fuori similitudini estreme come Perea nuovo Cavani cit. Tare e ci piace sempre ricordarlo!
Le grandi e stupide cessioni: ma sì, cediamo Hernanes che risparmiamo qualche soldo sull’ingaggio e prendiamo che ne so un bel Postiga e Kakutà che prendon meno. Però ricordiamo che Hernanes giocava e questi due? Neanche insieme facevano uno scarpino del brasiliano! Ma va bene così, perchè questo significa fare il Ds e noi da profani non capiamo, come non capiamo come si possa vendere un campione per due fantasmi, soprattutto con la squadra in crisi mistica! Ricordiamo che durante la sessione estiva del mercato, la Lazio si è mossa in uscita e quasi per nulla in entrata. Avendo in rosa ben trentadue giocatori, liberandosi degli esuberi si sarebbe potuto puntare all’acquisto di un campione. Un nome su tutti? Javier Hernandez.
E queste “zavorre” in esubero, alcune mi piace ricordarle così: Ederson, che nonostante il basso minutaggio, era uno dei giocatori più pagati, preceduto solo da Klose. Dal suo arrivo dal Lione non ha mai inciso, anche a causa dei continui infortuni e a gennaio, il suo “no” alla Sampdoria seppur con tanto di chiamata del grande Sinisa, costò alla Lazio l’affare Bergessio. Novaretti con cui la società non ricavò nulla e anche questo fu presentato come il nuovo Nesta addirittura mi sembra, ma che finì con la recissione del contratto ed un calcio destinazione Messico. E poi c’è il mio preferito: Sculli! La parentesi da 8 milioni che praticamente era un separato in casa. Nell’arco della stagione a Formello non si era mai neanche visto e nel silenzio generale vagava da quelle parti costando alla società ben 1,8 milioni di euro all’anno e questo fino a giugno 2015 quando è rimasto svincolato.
Oppure ricordiamo i grandiosi acquisti di Morrison che ancora non si capisce se è un fantasma, se è reale, se è venduto o se invendibile. Patric di cui chiediamo costantemente di essere avvisati se qualcuno lo vedesse. Noi ci ridiamo, ma anche loro sono sul libro paga della società, ingaggi pagati a vuoto che rendono ancor di più fermo il mercato in entrata già stagnante. Oppure quelli fuori dal progetto tecnico di Pioli come fu Cavanda in esilio, o adesso sembra Braafheid, che rimangono in società senza una giusta collocazione, così per fare numero. Stiamo con la speranza che ogni titolare possa sempre giocare tutte le 38 partite di campionato, ma si sa che i giocatori son sempre esposti ad infortuni (prendete ad esempio Biglia senza sostituto valido) o a squalifiche. La prospettiva di giocare contro il Napoli, o contro il Galatasaray senza una formazione valida, secondo me è raggelante.
Adesso non è un voler dare per forza contro a Lotito, Tare e tutta la dirigenza, adesso si parla da laziali atterriti davanti l’ipotesi di dover affrontare squadre grandi con giocatori non all’altezza. L’incubo degli infortuni, del tournover necessario, qu