Non voglio che queste mie parole facciano passare un messaggio razzista o troppo di parte, voglio solo provare a spiegare il mio pensiero senza offendere o indignare nessuno.
E forse sì, parlo anche da tifosa della Nord, quelli razzisti, sporchi e cattivi. Sono tra le tante voci che si rifiutano di essere ancora etichettate, sono una che vuole parlare della “sua gente” essendo un pò anch’io una figlia di quella Curva e non me ne vergogno, o almeno non me ne vergogno adesso. Perchè in passato qualche episodio ci fu che mi fece storcere il naso, ce ne fu anche più di uno, ma ieri, quella per me è un’altra storia.
E’ storia nuova, è storia di oggi, è forse la storia che si ripete mille volte ancora in uno stadio. Io però voglio parlare della “mia gente”, quella a cui mi sento di appartenere e di una tifoseria che negli anni è cambiata, maturata e si è evoluta, ma purtroppo agli occhi dei media rimarrà sempre ciò che fu. Quando ero più piccola ed iniziai ad andare allo stadio sedendo nel mio posticino, ricordo quella Curva Nord ed uno striscione: Lazio in Europa, Winter nel ghetto. Ecco, quella era la Nord razzista, polemica, quella che è rimasta nella memoria di tutti i giornalisti, i tifosi di altre squadre e forse anche del nostro presidente. Ecco, quello era razzismo: quello contro il nostro stesso Aaron Winter ed altri, nostri giocatori e nostri colori. Quello è quel razzismo contro cui si deve assolutamente puntare il dito, indignarsi, scuotere la testa e perchè no, battersi la mano sul petto in segno di penitenza.
Quella Curva era indifendibile! La politica prima negli stadi la faceva da padrona, tanti gruppi, tanti tifosi e tante squadre portavano alte bandiere di ideologie che col calcio non c’entravano nulla e non solo sotto il segno dell’Aquila, ma accadeva in altri stadi, altre città, con altri supporters sotto altre bandiere, non solo la nostra. Io sono cresciuta ed ho spento svariate candeline da allora e come me lo hanno fatto anche gli altri, lo ha fatto la tifoseria, lo ha fatto la Curva Nord e come me crescendo, forse non è migliore di prima, ma di certo più matura. Sono passati vent’anni e di “Winter nel ghetto” ne è rimasto un ricordo, una brutta parentesi, anzi bruttissima, ma ad oggi è come se fossero vecchi pizzi e merletti chiusi in un cassetto perchè non vanno più di moda. Perchè dico tutto questo? Non è una difesa a spada tratta, no, non voglio che passi questo messaggio, ma solo il mio pensiero. Il razzismo è un’altra cosa, si basti pensare al già citato Winter e chi come lui dovette subire un’accoglienza che non fu delle migliori, ma guardiamo la Lazio oggi e guardiamo Keita, Onazi, Konko e quanto questi siano amati e se c’è qualcosa per la quale possono esser fischiati, è soltanto calcio.
E’ calcio perchè Onazi certo non può far il regista e noi ci arrabbiamo, ma questo lo diciamo di tutti quelli che non son Biglia e ci arrabbiamo con Konko se fa una minchiata così com’era con Cavanda. Allora mi verrete incontro se dico che i cori e gli ululati contro Koulibaly erano solo provocazioni al possessore di palla? Perchè la Lazio era sotto di due gol, perchè i tifosi erano stanchi e forse tentavano di innervosire gli avversari più degli undici in campo che sembravano senz’anima. In modo stupido, errato, infantile, come vi pare, ma una squadra formata da più giocatori di colore che vengono acclamati, come Keita, non può avere una tifoseria razzista. Mi pare che mai si alzarono insulti razzisti contro che ne so, Pogba ad esempio, anzi, il laziale lo acclama e lo vorrebbe in squadra. Razzista non lo sei solo contro l’avversario, razzista lo sei sempre. Ecco qual’è il mio pensiero e se a qualcuno disturba, chiedo venia. Scoppia il caso e subito a puntare il dito contro i soliti cori da stadio rivolti ai partenopei, ma signori, siamo in uno stadio e succede dalla notte dei tempi.
Ma i cori contro di noi da parte loro? Eh no, è oramai scoppiato il caso, che il laziale non si permetta più di offendere altre squadre. Eppure mi pare che gli altri con noi non son stati bon ton dopo essere andati con Audrey Hepburn a colazione da Tiffany! Ma qui si parla di Nord: la Curva razzista , brutta sporca e cattiva! Chiedo venia ancora se nel mio modo son stata veemente e forse risentita, ma ribadisco, è solo il mio pensiero. Se c’è una cosa che posso però dire contro tutto questo, contro i continui insulti negli stadi, lo dico verso i genitori che portano i figli a vedere le partite: prima di insegnargli ad odiare l’avver