Ma cosa c@zzo ho visto? Cosa c@zzo ho visto giovedì?
Ma cosa gli volete dire a questa squadra?
Ma non siete un po’ stanchi del baraccume a favore di social, dei pollai contro Luiz Felipe? Ci sono giocatori che vanno avanti come un treno però -trust in me- sbagliano anche i migliori (Leo Messi). Che roba complicata l’essere umano, “altrimenti saremmo solo macchine”.
Lo so, stiamo parlando di calcio, non certo di OSCURO DESEO su Netflix.
Il romanticismo me lo aspetto sempre, pure ora che Tare/Lotito sono “scafati Vip”. Che sia almeno trash, non mi pare di chiedere troppo. E se devono proprio mettere in scena il teatrino, lo studiassero bene e non Igli che va sbrodolando lodi random, auto-complimentandosi per il colpo Cabral nel pre-partita.
Non avremmo abboccato ad una pantomima così mal recitata nemmeno fosse capitata in stagioni migliori, ma quando manco si sbattono a nascondere i fili che muove il burattinaio è sfacciatamente troppo, dai.
Nonostante Zaccagni abbia evidentemente regalato un pizzico di lucidità in più in attacco, è anche vero che la Lazio non ha potuto sfoderare di botto Ciro Immobile per provare a prendere in contropiede il Porto. Tuttavia l’allenatore toscano è contento della prestazione del tridente composto da Felipe Anderson, Pedro e Zaccagni: “Hanno fatto bene. Loro hanno certe caratteristiche, non sono Immobile” (SARRI POST GARA).
Per carità, CHAPEAU contro un avversario così rognoso ma, quando per giocare due volte a settimana tra poco vedremo Adamonis come vice Immobile, non so voi, ma a me urta da morire il trattamento riservato al povero Sarri.
Perculato malamente col tesseramento di Kamenovic, quando il buon Igli -DS da trentordici anni- raramente azzecca il colpaccio in difesa.
Non so voi, ma Patric usato come un fantoccio per i siparietti sui social, mi annoia tremendamente.
E’ ormai passato un mese dalla fine dell’ennesima edizione invernale di calciomercato e ancora non riesco a capacitarmi, sono sincera.
A parte che già in campionato non avere una panchina è illegale, ma trattare l’Europa League come il figlio della serva è FOLLIA.
Nel frattempo di una telecronaca stucchevole, abbiamo capito la triste realtà: se Immobile sta male, lì davanti non c’è nessuno e quelle dinamiche che nascono, sono spesso troppo scazzate.
Diventa sempre più chiaro che su tre quarti delle sconfitte ci sia lo zampino di… e la poesia mi passa del tutto.
A proposito della Lazio contro il Porto, c’è chi l’ha amata trovando la “resilienza” un pregio nel contesto in cui si trovava (come me) e chi ne ha parlato con accezione negativa usandola come prova dell’incredibile falsità di Claudio Lotito.
Ciò che è oggettivo è che gli animi si infiammano troppo facilmente persino per un capello spettinato di Patric.
Avoja il gruppettino delle anime pie e profili FAKE, proprio perché Lotito volente o nolente/volente, si ritrova sempre nel mezzo quando, invece, dovremmo solamente continuare a tifare senza cercare di diventare i perfetti antagonisti del patron capitolino.
Perché se non ci crediamo diventa tutto inutile, pure i 20€ spesi per andare allo stadio la prossima settimana.
Che andasse a finire così ad Oporto con la vittoria del Porto era (purtroppo) prevedibile. Ormai è chiaro che, come lo metti lo metti, il calciomercato finirà sempre deludere, però mi stupisco ogni volta nel vedere botolati quei pochi che riescono a regalarci mezza dinamica interessante.
Mi colpisce sempre questa corsa al disfattismo. Perché che Tare sia falso come Giuda è sicuro, che invochi la solidarietà del tifoso solo quando gli torna comodo anche. Todavia, che qualcuno si sia sperticato su vari gruppi di Facebook insinuando tante cose piuttosto che un pensiero positivo, non voglio accendere polemiche, però è decisamente peggiore delle dichiarazioni di Igli nel pre-partita. Che la connessione vi vada down di botto!
Nella (vana, me sa) speranza che da qui a giovedì prossimo spunti qualcosa che riesca a non farmi venire l’effetto gastroesofageo sui social, fatemelo dire: di profili FAKE, fake news scritte da gente che si intromette nelle parole di Luis Alberto malamente, ne ho piene le tasche da mo’.
Simplemente, Xoxo.