Per un punto (immeritatamente) MAU perse la cappa.
Niente, per un attimo ci avevo creduto nel fatto che potessi avere una qualche gioia gaudio e non avessi il finale AMARO già scritto in faccia al secondo gol annullato.
Ma niente, missione fallita.
Oggi ho solo voglia di sottolineare cento volte la differenza rispetto alla partita di Coppa Italia, sostanzialmente un’analisi molto lucida e chiara della situazione.
Perché ho voglia di dire che sono rimasta ferita sì, però non ho alcuna intenzione di alimentare un movimento filo/disfattista.
“E se sarà sfortuna, dillo alla luna”.
Ho bisogno di rassicurazioni, cosa che almeno ai miei occhi è abbastanza evidente: Mancò la fortuna, non l’onore.
Frase con cui sto facendo indigestione dal rientro da Oporto. Frase che mai come giovedì sera fu reale. La Lazio mi è piaciuta e se fosse stata davvero così scarsa come qualcuno vuole farci credere, probabilmente in Europa League sarebbe andata a casa da mo’ con uno scarto di 40 reti contro una squadra ostica come il Porto.
Durante la partita, invece, gli uomini di Sarri guardavano dritto, intenti ad evitare accuratamente di concedere un qualcosa in più.
Mi piaceva, mi piaceva tanto.
In quella situazione, se anche ti impegni a non far scattare il contropiede, si sarebbe dovuta almeno notare la difficoltà di fronte alla banda di Conceição (Ciao amico, sotto la Curva).
Invece, Luiz Felipe non aveva la faccia scazzata come qualcuno scrive e Patric, trattato che manco il figlio della serva, non ha giocato come un impiegato delle poste al calcetto del dopolavoro.
Mi dispiace perché comunque ho visto una squadra ricca di spunti interessanti, soprattutto offensiva, cazzuta, capace di difendersi e attaccare. Forse pure un po’ troppo con troppo zelo e poca precisione, but SE DIO VUOLE LA PALLA ENTRA IN RETE, c’è entrata però non era destino.
La Lazio non è uscita sconfitta dall’Olimpico. Questo è l’unico messaggio giusto.
Col mugugnare social che andrà avanti con una perenne cantilena molesta, io non so davvero come potrò arrivare a fine stagione sana.
Ma vogliamo parlare del livello di inopportunità di certi commenti? Peraltro ingiusti? E di tutto il racconto sul calciomercato ? Appena tornata a casa ho dato uno sguardo ai vari gruppi Facebook e sono rimasta impietrita, giuro.
Siamo dentro questo incubo da quasi un ventennio, abbiamo lasciato indietro Coppe, anni di speranze, ci sono cose che vengono ripetute ogni giorno, a tutte le ore, riportate da testate coi titoloni a lettere cubitali.
Come se non bastasse tutto ciò, devo leggere strilla da pescivendoli in lungo e in largo.
Ho visto una Lazio gagliarda che ha messo in discussione il Porto, definito da moltissimi la compagine più forte in Europa League.
No, davvero, io non capisco con quale finalità scrivere robe del genere “Lazio vergognosa” e che messaggio si vuol fare passare.
Scusate? Per un punto Sarri perse la cappa… Ma i 20€, sono stati 20€ spesi bene.
Che poi io onestamente più che rimanere colpita, resto basita davanti al fatto che in molti si espongano verso Lotito, piuttosto che dare valore a ciò che davvero conta: Er core.
Boh, davvero, tra esperti allenatori, (ancora con Sarri ve la prendete? Eddaiii) che dispensano consigli su formazioni ideali, titoloni su Luiz Felipe buttati là tra la pubblicità di una crema per rassodare il culo e un bibitone svuota panza, pollai su Facebook che ci rifilano trash come non ci fosse un domani….io davvero non mi stupisco più delle cazzate che mi tocca leggere.
Mi stupisco solamente che troppe persone non vedano mai l’unico merito tangibile: Er core.
Perché è tutto frutto di una società davvero incapace alla base, una società di cui tutti parlano, dove il DS sembra privo delle relative competenze, una società di cui disquisire tanto, sarà sempre troppo poco.
But…. Oggi si parla della creatura di MAU.
O, almeno, vorrei ogni tanto, vorrei si parlasse di coraggio, cuore e carattere e non solo delle colpe di Lotito.
Almeno per due giorni…Me lo auguro, certo però che a leggere sul web, spesso mi scoraggio in partenza.
Simplemente, Xoxo