Ma cosa abbiamo fatto noi di male nelle vite passate? Cheeeeeeee?
Quale terribile colpa siamo chiamati ad espiare?
Una risponde ad un messaggio WhatsApp e si ritrova 1-0 per la Roma dopo un minuto?!
Però NO. Cioè, ma anche NO.
Credo fermamente che la Lazio abbia trovato la sua dimensione, la “raison d’etre” e credo pure che, allo stesso tempo, non abbia superato i blackout intermittenti.
Come una breve ZONA ROSSA in mezzo al campo. E poi gli altri segnano….
Ne parlo in tono rilassato, in realtà profondamente isterico.
Forse la Lazio gioca contro sé stessa il più delle volte dimenticando sé stessa.
Dalla grande bellezza al vuoto cosmico.
Lo so, in questi mesi abbiamo vissuto sbotti di immotivata euforia e pantomime pessimiste al limite del Leopardiano più spinto.
Come disse bene qualcuno, Sarri ha due squadre: una gioca e l’altra soffre.
E tocca rimettere i popcorn nella dispensa.
Mamma mia, che abisso ci separa dall’ “Europa VIP”.
Intendiamoci: tra quelli che occupano i quartieri alti in classifica hanno sbagliato TUTTI e non salvo nessuno, ma l’atteggiamento dei biancocelesti in molte occasioni avrebbe fatto saltare i nervi anche ad un santo.
E che non sia andata a finire proprio a schifio ancora, è un mezzo miracolo.
Da una parte abbiamo SARRI, uno che può piacere o meno e che va avanti dritto per la sua strada.
In una dirigenza dove tanti, troppi, danno un colpo alla botte e uno al cerchio cercando furbescamente di tenersi buoni tutti, tipo Tare nei pre-partita, che il mister sia stato sulle balle dal giorno zero a qualcuno col #SarriOut ci sta, DE GUSTIBUS l’ho sempre detto chiaramente.
Il tecnico toscano ha una sua visione del calcio e la porta avanti senza mai aggiustare il tiro, pure accorgendosi spesso del non-gradimento del pubblico.
Questa è la mia “raison d’etre” e sempre sarò dalla stessa parte: MAU.
E quella stessa identica coerenza l’ha mantenuta in occasione del derby.
Da uomo si è preso le sue responsabilità, ma SOLO per la stracittadina , non certo per il percorso.
Perché il suo pensiero sull’intera vicenda mica è cambiato: nel tempo e con un calciomercato DECENTE, il progetto Lazio prenderà il volo.
E non saranno solo gli stracci a volare.
E se la delusione e l’incazzatura non mi sono passate dalla sera alla mattina, è proprio perché credo in MAU, niente sorrisini posticci o frasi di circostanza, se ti mette una croce sopra te la mette e basta.
Altro che ‘misunderstanding mister‘!
Perché il fatto che Igli Tare viva in una recita perenne ai microfoni di DAZN cacciando lì parole tipo “indice di liquidità” per raggelare le critiche in partenza, non implica che lo debba fare anche SARRI.
E che sia autentico fino al midollo lo ha dimostrato pure sul finale della sessione di mercato a gennaio, quando è stato chiamato a rispondere degli acquisti non fatti e della frase infelice pronunciata sull’ “Indice di liquidità”.
Ha praticamente confermato, caso mai ce ne fosse stato ancora bisogno, come faccia tutto parte di un copionazzo mal gestito, peraltro.
Del resto…
– Quando la finiranno di trattare ROMERO come un ragazzino, non sarà mai troppo tardi
– LEIVA in questa stagione non ha mai del tutto convinto, causa l’annetti che passano -FORSE- ma più lo useranno come capro espiatorio di tutti i guai, più me lo faranno stare simpatico. (ma io amo Lucas e lo rinnoverei altri 25 anni)
– Acerbi che di fronte ai fischi ha capito che questo gaming l’ha creato lui. Fidati, seppur hai fatto delle cose che non dovevi fare, devi uscire da questa convinzione, c@zzo, riprenditi il premio lucidità in difesa come è stato in passato a mani basse.
– Perché arrivare fino a marzo con la figura di melma dietro l’angolo, quando potremmo avere altri titolari belli freschi già a gennaio?
Ah, già… L’INDICE DI LIQUIDITÀ.
Ps. Sto scrivendo questa opinione di notte, leggendo notizie che parlano ancora di Papu Gomez manco fosse sponsor insieme al brand giapponese Mizuno.
In mezzo a tanto disagio, alla fine la Lazio si salva?
Alla fine, qualcuno si salva sempre?
Con la speranza che, chi pensa siamo definitivamente fuori da tutto, non sia accontentato.
Simplemente, Xoxo.