Alla Lazio non resta a questo punto che salvare la faccia e l’orgoglio da qui sino alla fine della stagione, e ricomincia nuovamente dal “Meazza”.
Come da titolo. Milan e Lazio si accontentano nel posticipo serale che conclude questa trentesima giornata, e portano a casa un punto che sostanzialmente non serve a nessuno, ancor piu’ alla Lazio che avrebbe dovuto vincere per tenere accesa la tenue fiammella della lanterna di quella Europa League dalla quale, proprio in settimana, era stata estromessa in modo umiliante dal modesto Sparta Praga. Stesso posto, stessa ora e stessa Lazio, quella ammirata questa sera sul rettangolo verde del “Meazza”, tremendamente simile nell’atteggiamento a quella che che pochi mesi fa regalò un dispiacere ai cugini dell’Inter. Spirito di sacrificio, gioco di squadra e ripartenze veloci, sicuramente una testimonianza di quanto la squadra sia vicina a Pioli in questo delicato momento della stagione, ma che aumentano ancora di piu’ il rammarico per quella che giovedì scorso poteva essere una serata di gloria e che invece si è trasformata in un vero e proprio Sacco di Roma in cui i lanzinecchi dell’Est, sono penetrati come il burro nelle mura della città eterna. Ci voleva molto a fare una prestazione del genere anche giovedì sera? Misteri di uno sport dalle dinamiche e psicologie altamente complesse ma che lo rendono allo stesso tempo, una disciplina sempre affascinante. Primo tempo più che sufficiente per Biglia e compagni che hanno aggredito e sono ripartiti spesso in contropiede, sfruttando gli inserimenti dei centrocampisti (Parolo su tutti) ed i rapidi scambi in velocità del duo Candreva- Felipe Anderson, istantanee nostolgiche di un calcio recente ma che in realtà sembra lontano anni luce…Nella seconda frazione invece il “chi si accontenta gode” è il leit-motive. I biancocelesti arretrano il baricentro concendendo campo al Milan, ma senza disdegnare le ripartenze. Gli errori però sono tanti da una parte e dall’altra, soprattutto perchè ad un certo punto è la stanchezza a prendere il sopravvento e a far scivolare via la gara fino alla fine, senza grossissimi sussulti. Perlomeno la reazione di orgoglio ci è stata e quest’orgolio dovrà essere difeso sino alla fine, costi quel che costi…
I migliori
Candreva: Quando calca l’erbetta verde del “Meazza” si esalta e lo dimostra anche questa sera. Ottimo sia in fase offensiva che in quella di ripiegamento, quando di sovente arretra per dare una mano al compagno di corsia Patric.
F. Anderson: Convincente questa volta l’esterno brasiliano, dopo aver steccato moltissime partite. Nella sua inedita versione di terzino, fa addirittura meglio questa sera, sbarrando la strada al suo avversario Honda.
I peggiori
Hoedt: Sbaglia praticamente tutto e la sua prestazione fotografa alla perfezione la difficile stagione di ambientamento nel difficile campionato di serie A. Deve ancora crescere molto.
Lulic: A corto di ossigeno e nervoso come non mai, si becca due evitabilissimi cartellini gialli che rischiano di incidere nel finale di gara, sul punteggio.