«Ieri è stata la mia ultima partita all’Olimpico con la maglia della Lazio. Ci sono tante cose da dire, ma ci sarà tempo. Oggi voglio solo ringraziare tutti i miei compagni, tutti i tifosi e tutte le persone che lavorano in questo club che per me significa CASA. Cinque anni sono tanti, qui sono cresciuto, sono diventato uomo, padre e calciatore di Serie A. Qui ho vinto tanti titoli ed ho vestito la maglia della nazionale. Sono grato e sarò sempre legato ai colori biancocelesti. Forza Lazio!».
[Luiz Felipe, Instagram]
E se la società non t’ha salutato, te saluto io e lo faccio come piace a me: col cuore.
Ciao Luiz,
Doveva succedere, alla fine è successo.
È il momento dei saluti.
Doveva succedere e succede perché è quasi inevitabile, succede perché si raggiunge il punto di saturazione.
Sei arrivato “ragazzino” , te saluto “uomo” non più spaesato in una piazza così grande.
L’hai sentita scappare dalle mani questa piazza e allora si ricomincia altrove, si fanno le valigie e si saluta senza odio, senza brutte parole, solamente con la tristezza e quel buffetto virtuale sulla spalla; “Vai, buona vita, tutto l’affetto del mondo”.
Chi non ha un caz*o da fare e mi legge lo sa, alcuni calciatori mi entrano nel cuore ed è difficilissimo farli scivolare via.
Il giorno dei saluti mi trasformo, lascio da parte critiche per limitarmi ad augurare il meglio e nella sostanza, lo farò anche questa volta però, lo dico con la massima sincerità, non sono per niente contenta.
Davvero, non ho assolutamente voglia di salutarti, caro LUIZ FELIPE, ma evviva, tanta gioia e serenità a te e la tua famiglia.
Detto questo io non posso non essere onesta, io non posso far finta di niente e non posso non dire che ‘sto parametro zero è stato, per me, uno dei più senza senso dai tempi di Stefan De Vrij.
No, davvero.
Cioè per far capire la situazione, fino a qualche settimana fa non avrei MAI ipotizzato, nemmeno lontanamente, che l’addio alla Lazio potesse essere davvero la sua scelta.
Per me era proprio la classica notizia messa lì a caso per tirare avanti e pensavo che non sarebbe stato silurato malamente dalla società in barba ai saluti da fazzoletto e lacrime per Leiva e Strakosha.
“Aquile per sempre“, per me anche te caro LUIZ .
Ma non è che io pensassi questo solo per una spudorata simpatia nei confronti di RAMOS MARCHI, lo penso perché senza di lui in difesa vedevo esattamente il vuoto.
Certo, quando poi c’era di mezzo qualche infortunio ho iniziato a considerare tutti gli altri. Ma solo per esclusione, ecco.
L’ho sempre considerato un giocatorino pieno di potenziale trash, ma stupendo allo stesso modo. Calcisticamente bellissimo ai miei occhi.
È facile amare giocatori come Milinkovic, è più difficile amare gli scostanti.
È più facile amare chi fa gol. È più difficile amare quelli che per loro natura conoscerai di meno.
“Il contropiede del difensore ha sempre in sé qualcosa di colpevole, furbastro, sleale.“ Ho letto un giorno chissà dove.
Sarà che ho provato emozioni fortissime.
Può essere.
Sarà che le cose vanno riviste alla luce della distanza per cogliere le sfumature.
Può essere.
So solo che le emozioni forti ci sono state, da casa, più o meno, le ho sempre percepite.
Ci sono stati giocatori di cui il botolamento era palese già dalla prima partita, quando uno è forte però, è impossibile che non traspaia in maniera prepotente.
E, caro LUIZ, tu non sei l’eccezione alla regola: vai e spacca il mondo in due!
Todavia, posto che è stato un saluto senza rispetto, una dirigenza che scientemente ha deciso di non portare rispetto, ribadisco che per me non cambia nulla e faccio i miei migliori “in becco all’aquila” per la nuova avventura ad un bravo ragazzo. Sì, mi sembra pure un bravo ragazzo con la faccia pulita.
Gli auguro sinceramente una carriera di successi e soddisfazioni.
Lo dico davvero con sincerità.
In realtà credo che di spontaneo siano rimaste solamente le scansabili perculate, tutto il resto è la trama di un copione scritto dalla società e scritto pure male.
“Per le notti piene di idee
E di dolci malinconie
Buona fortuna
Che non basta mai
Per te che te ne vai”
Non ti dico ADDIO, ti dico ARRIVEDERCI.
Bene tanto e cattiverie zero, ma zero proprio.
Sai che me fido, caro LUIZ.
Simplemente, Xoxo.