«Avanza Mauri. Dentro verso Candreva. La tocca Lobont… e la palla finisce in rete. Ha segnato Lulic! 1-0 al 71′, Lazio in vantaggio».
Vi ricorda qualcosa?
Marchetti
Konko Biava Cana Radu
Ledesma
Candreva Hernanes Onazi Lulic
Klose
Mauri Gonzalez Ciani
All. Petkovic
Vi ricorda qualcosa?
Con una favoloZzzza prestazione contro il Feyenoord ed un tiro in porta in 95 minuti, la Roma ha vinto la Conference League.Ma, dopotutto, oggi è pur sempre 26 maggio.
E allora mi sono sentita un po’ nostalgica, “con un senso alto del tragico e del buono” cantava Renato Zero.
Avevo sperato che non gli sarebbe toccato il congedo con una sconfitta qualunque al Mapei, in una gara senza manco senso. SENAD LULIC il guerriero e meritava una battaglia, ma di quelle tostissime, di quelle che al triplice fischio tremano le ginocchia.
Sapevo che sarebbe arrivato il momento di dirsi “buona vita”, ma non si è mai pronti.
E poi la voce tremava, le parole andavano e venivano, me n’era rimasta una: GRAZIE.
In pochi ammiravano quel calciatore che correva scoordinato, che sbracciava, che se dannava l’anima…. eppure proprio quel ragazzo, il 26 maggio, sarebbe diventato l’uomo del destino.
Quello che più di tutti avrebbe volato vicino al sole.
Il piede bono non basta e se non c’hai la stronzaggine, il mestiere, la gioia e i sentimenti, a casa resti.
Per me Lulic era proprio questo: GIOIA E SENTIMENTO. La Lazio in fondo è così. Spesso si sa spezzare, ma non si piega mai.
Il capitano ha dimostrato che l’eroe della favola può essere pure quello che sbuca fuori all’improvviso. Ha insegnato che i grandi lavoratori alla fine vengono premiati e che spesso ” l’ultimo uomo” che tutti cagano appena di striscio, può prendersi violentemente i riflettori. In un attimo. Anzi, in 71 minuti.
Così come accadde il 26 maggio di -ormai- tanti anni fa, mentre avevano paura di Miro Klose il bomber dei bomber.
Sono passati tanti anni, eh già, ma se è vero che il passato non si dimentica, allora non è nemmeno passato.
Ed io certo non dimentico, anche se so che i ricordi sono tali e quali ai bambini; se li svegli poi è difficilissimo farli riaddormentare.
“Cari laziali,
e’ arrivato il momento di salutarci, di dirci arriverderci dopo 10 bellissimi anni e 371 presenze vissute con l’aquila sul petto, con tutto me stesso.
Dopo tanti successi, e indimenticabili ricordi, lascerò la Lazio perchè non ho avuto la possibilità di continuare a giocare e lottare insieme a voi.
Non tutti i sogni sono senza fine e non tutti i sogni dipendono solo dai nostri desideri. Le speranze e le volonta’, a volte, da sole non bastano.
Lascerò tanti amici e tante belle persone che ho conosciuto in questo decennio biancoceleste. Ringrazio la società Lazio e il presidente Lotito per l’opportunità che mi e’ stata data: indossare questa maglia speciale lungo 10 anni.
Un grazie molto speciale lo rivolgo a tutti i tifosi della Lazio, sappiate che vi porterò per sempre nel mio cuore.
Evochero’, nel mio futuro, ogni giorno vissuto insieme a voi.
Eternamente vostro, Senad“.
Nessun si dica, in nessun villaggio, i fatti che contano successero il 26 de maggio: E tutta Roma te s’è inchinata.
Chi lo avrebbe detto che sarei stata qui a ringraziare quello sconosciuto Senad LULIC arrivato dallo Young Boys.
A romani’ non te sta a preoccupare. Era solo ‘n portaombrelli…..MA QUANDO PASSA LULIC, I VERI LAZIALI BATTONO LE MANI….e gli “altri” abbassano la testa.
Simplemente, Xoxo