“Credo che sia meritato. Sono tanti anni che soffro e ora ce lo godiamo fino alla fine. Colgo l’occasione per ringraziare tutti, è un momento indimenticabile. Non so quello che farò nel futuro ma intanto… Sono orgoglioso di fare parte di questa squadra, siamo stati i più forti e l’abbiamo dimostrato”
[Alessio Romagnoli]

Intanto abbiamo assistito ad un grandissimo “Paradosso rossonero”. Ha, infatti, alzato lo Scudetto il capitano sì, ma un capitano quasi ai margini.

Mai come questa volta mi è parso evidente quanto le prime impressioni siano labili.
Leggendo le notizie a gennaio, o forse addirittura lo scorso giugno, avevo avuto la sensazione immediata che le voci su Alessio Romagnoli fossero bufale pazzesche, superficiali e stupide, troppo clamorose per suscitare in me anche un minimo barlume di veridicità.

E a giudicare dai commenti qua e là su Facebook, stavolta non ero manco stata l’unica. 

Ma porca la miseria, mi dico oggi, possibile che si passi dall’ottimismo più sfrenato al diniego più torbido? E senza nemmeno una via di mezzo, un beatamente grigio tra bianco e nero?

E SUCCEDE CHE….

Romagnoli, secondo il Corriere dello Sport, è pronto a dire sì alla nuova offerta contrattuale. Ma non quella del Milan, che ormai sembra essere sicuro della partenza del classe ’95, bensì della Lazio, squadra che più di tutte si è mossa per ingaggiarlo.
Pare che siano in corso i dialoghi tra la scuderia Raiola che ne detiene la procura e la dirigenza capitolina. Dopo una prima iniziale rottura tra le parti un paio di mesi fa, pare si stiano ricucendo i rapporti. Se non dovesse -come sembra certo- restare a Milanello, il difensore ha messo la Lazio come sua priorità assoluta.

Allora refresho la pagina pervasa da hype e….
Alfredo Pedullà ha fornito importanti novità di mercato per quanto riguarda la trattativa tra la Lazio e Alessio Romagnoli. I dialoghi con il difensore si sono arenati da una settimana, con i biancocelesti che non hanno dato seguito alla promessa di alzare la precedente offerta di 2.5 milioni.
L’ostacolo sarebbe rappresentato da Acerbi, il cui contratto fino al 2025 e l’importante stipendio percepito impediscono a Lotito di affondare il colpo. Ci saranno altri contatti ma l’affare rischia seriamente di sfumare.

E tutto ciò nel giro di un’ora appena. Follia. FOLLIA PURA.

Del resto…

Sono bastate una manciata di sessioni di calciomercato per farmi capire che, molto spesso, in una notizia di pazzesco c’era solo la voglia di like spietata. O l’immotivata spocchia di Tare.

Allora mi ha assalito il cringe autentico, roba che solo David Silva arrivava a certi livelli.

Abituata al format Formelliano che mischia verità e fantasia senza che nessuno ne demarchi un limite ed un minimo discrimine, è difficile appassionarsi a certe dinamiche.
Dinamiche a cui, se va bene, vengono dedicati certo articoli random in un mese e poi calma piatta tra un pre-partita di Tare e un rutto di Claudio Lotito.

Giusto il tempo necessario a far scoppiare sui social la solita guerra tra fazioni opposte; pro o contro il patron capitolino. 
Nessun fair play. Sia chiaro.

Per anni abbiamo ascoltato gente starnazzante che lanciava bordate di mercato con dosi massicce di sano trash, che è un po’ il motivo principale per cui leggo certe cose, ma è snervante ogni volta scoprire che tutti i nomi fatti, tutte le suggestioni, finivano nel più classico lotitiano cliché.
“Tesserato Fortuna Wallace”, no, tanto per….

Quando per la prima volta, forse l’estate scorsa, lessi il nome di Alessio Romagnoli mi sembrò il classico tentativo di hype montato a bestia.
C’avevo creduto zero proprio. 

Col passare dei mesi però, seppur col pensiero che se avessi dedicato quei 2 minuti a risintonizzare il decoder Sky invece che leggere news sarebbero stati momenti spesi meglio, ho iniziato palesemente ad appassionarmi nel bene e nel male.

Certo, l’entusiasmo è un po’ un diesel. Partito fin troppo in sordina, forse anche per colpa delle manie di protagonismo di qualcuno che finivano col lasciare l’idea Romagnoli nell’ombra.

Quando Pioli poi ha vinto lo Scudetto, ad un certa sembrava si stesse quasi autobotolando.
Lo stesso calciatore ha parlato del suo futuro con riserve e filtri, senza passare dagli sbrocchi isterici di chi se sta per abbandonare Milanello. 

E sicuramente mi serve quel pizzico di terrore che sia tutta fuffa per rimanere coi piedi per terra.

Ps. Ma almeno in questi giorni potremmo evitare di far aprir bocca ai vari FraccazzidaVelletri se ci devono ammorbare inutilmente l’anima? 

Intanto aspetto la prossima apologia della stampa su quanto sia distante la richiesta di Romagnoli dall’offerta della Lazio.

Simplemente, Xoxo.

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