Spettacolo a dir poco ignobile, la rabbia adesso ci serve, la rabbia per gridare che noi non ci stiamo più a tale comportamento. Ed oggi la mia rabbia non è solo verso la dirigenza, ma verso giocatori che erano visibilmente disinteressati e che in sessanta minuti non hanno fatto un tiro in porta.
Vogliono andarsene? Che vengano venduti in blocco! La mia rabbia è per una difesa oscena, che supera l’imbarazzo, che ha permesso gol davvero stupidi, almeno due di questi e che gioca in Serie A, ma non dovrebbe giocare neanche il Lega Pro, grazie gestore! La mia rabbia è verso Stefano Pioli che si ostina a tenere in panchina Balde Keita e Miro Klose, perché vedendo come è cambiato il reparto in avanti al loro ingresso, questo mi dà assoluta ragione quando dico che le scelte del mister sono più che opinabili.
Le azioni migliori son state fatte da loro due in mezzo ad una moria di nove altri totalmente assenti. E la mia rabbia, scusate per questo, è verso chi entra allo stadio ed appoggia tutto ciò: una dirigenza di buffoni e giocatori che giocano solo perché devono farlo, ma non ci credono, non hanno voglia. Scusa chiedo a quei pochi che hanno preso il biglietto, ma oggi sono arrabbiata anche con voi e scusate ancora se lo scrivo di getto dopo aver subito da una squadra che di certo non è il Barcellona. Bisogna tenere duro anche se ti fa male perché in ogni battaglia ci sono danni collaterali. Soffriamo , ma non entriamo allo stadio, resistiamo per uno scopo comune: mandarlo a Salerno! Il male ce lo abbiamo dentro casa ed è ora di fare pulizia! La Lazio è dei tifosi, non di chi la offende!
Ancora una volta è il capitano a metterci la faccia, imbeccato non si sa da chi, che prova ancora a darci la speranza di voler sistemare la stagione. Ma quale stagione? Le parole hanno perso valore e basta. Dopo una sconfitta catastrofica, umiliante, neanche riusciamo a difenderci dagli sfottò romanisti, anche se hanno poco da sfottere perché forse una Lazio così brutta non se l’aspettavano neanche loro. I laziali credono ancora nella Lazio? Certo, i laziali ci hanno creduto anche quando Giordano, Manfredonia e Wilson la mandarono in retrocessione con ignominia. Sì, i laziali credono ancora nella Lazio, ma non in questa: credono nella sua storia, nei suoi colori e nel suo simbolo, ma non in questa. Ritiro immediato a Norcia, Pioli a rischio d’esonero, quasi mi fa ridere, perché a mio modesto parere non cambierà nulla e non cambierà neanche dopo una tale sconfitta.
Eh Lazio mia, che dobbiamo fare? Mi metto a parlare con te che forse con i tuoi 116 anni ne hai viste più di noi. Sognavi la Champions, volevi tornare a volare, eh anche noi. Ma hai visto chi ti rappresenta? Si sono scordati del mercato e ti hanno portato Hoedt e Bisevac, che offesa! Sai quel’è stata la nostra colpa più grande? Mettere a tacere una protesta per l’esserci accontentati di due gol di Matri ,appena arrivato, contro l’Udinese. Perché noi i campioni dobbiamo vederli nelle altre squadre, il turno nostro non arriva mai. Noi diciamo solo: guarda Higuain, guarda Dybala, noi guardiamo sempre gli altri, mai a Formello.
A noi ci toccano i vari Matri e l’esercito svincolati presi non si sa neanche dove, perché alziamo la voce, ma poi ci azzittiamo e non capiamo che un terzo posto l’anno scorso non bastava. La Lazio è nostra e allora perché andare allo stadio a rimpinguare le tasche di chi non ci rispetta e ci sta facendo sputtanare da tutti? O quelle di Tare che dorme, o dopo 4 gol lo inquadrano che ride? La Lazio non è questa, caro presidente!
La Lazio non siete voi, caro mister e cari miei undici in campo! C’era una volta la Lazio, oggi non c’è più.