Patric, fresco di rinnovo di contratto, ha parlato in conferenza stampa da Auronzo:

«E’ un orgoglio essere qui. Mi sento bene con il gioco che ha proposto il mister. Cercherò sempre di fare il massimo in allenamento e in partita per portare la maglia della Lazio il più in alto possibile.

Sarri è stato fondamentale. Ha fatto scattare qualcosa in me, nel gioco e nel modo di giocare. Devi divertirti in campo e avere sempre la voglia di allenarti, e il mister è stato molto importante in questo. Ho sofferto tanto il Covid e con lui ho ritrovato la gioia di giocare a calcio. È importante che un allenatore ti capisce a livello mentale.

I ragazzi che stanno arrivando hanno tanta voglia di lavorare, questo mi piace. Romagnoli, Casale, Gila li vedo molto bene. Alessio ha un problema di pubalgia, ma ha una voglia di Lazio incredibile; ne abbiamo parlato anche in vacanza. Mario è giovane, lo conosco, è un giocatore che mi piace tanto; dovrà abituarsi alla Serie A, ma è forte.

Cerco sempre di dare il massimo, di crescere come uomo e come calciatore. Imparo dalla gente più grande di me. È un piacere poter aiutare la squadra, sia quando gioco che quando non gioco.

Cerchiamo sempre di parlare in italiano, così anche i nuovi arrivati imparano subito. Anche con Mario stiamo cercando di insegnargli la lingua. Non ho parole per Pedro. Da piccolo andavo a vederlo tutte le domeniche al Barcellona. Si allena come un bambino.

Ho un problema al ginocchio, ho preso un po’ di voltaren per poter togliere il dolore per non restare indietro con gli allenamenti. Non è niente di grave, ma ogni volta che faccio un passaggio mi fa male. Fisicamente mi sento bene. Non mi sento un leader, abbiamo cinque difensori forti e io devo guadagnarmi i miei minuti.

Il nostro obiettivo deve essere quello di arrivare tra le prime quattro e ne abbiamo le potenzialità. Siamo pronti mentalmente».

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