Eh Lazio mia e che se deve fa’?
Me metto a parlare un po’ con te che, dall’alto dei tuoi 123 anni, qualcosa in più la sai.

123 anni, la prima squadra della capitale, tanta roba eh?!

Più vecchia la tua storia e sembri sempre ‘na ragazzina,
che se la ride tra li ricordi della gloria e quelli’ n po’ più scuri.

Noi semo laziali e camminamo a testa alta, semo laziali e i “fattacci” li portamo dentro come insegnamento perché,
se cadi col culo per terra,
poi te rialzi.

È vero sai,
Lazio che ce guardi dall’alto dei 123 anni tuoi.

La Lazio È – non proviene da…”

Vincemmo scegliendo de non esse’ altro.

E co’ te tutta la tua gente che ogni anno te vie’ a saluta’
dove sei nata er 9 gennaio de 123 anni fa.
Cor sole o con la pioggia,
questo non se sa.

Ma te sei Roma, sei Piazza della Libertà.

La vita passa ,
campionato dopo campionato,
calciatore dopo calciatore,
tra presidenti e allenatori,
alla fine però contano sono solo i colori.

Ce sei sempre anche quando tutto se ne va,
la Lazio resta mentre il resto core.

Più vecchia di un anno e tanto ancora invecchierai.

Storia de’ ‘n sampietrino romano che ce sta da secoli.

Tradizione come la ricetta della carbonara.

Sei er Tevere che cammina adagio adagio e co’ le arte mille storie sue.

Monete e sogni dentro a ‘na fontana.

Storia de ‘na guerra impietosa e de’ no scudetto negato.

Storia de coraggio.

Storia de chi manno’ a fottersi la fusione!

Noi con la lazialità che,
giuro,
è la cosa migliore che ci sta!

Noi padroni di questa città e fu la storia a darci questo onore, quello del 9 gennaio più di cent’anni fa.

Che ai posteri se dica :
“A NESSUN S’ INCHINO’. A NESSUN S’ ARRESE”
L’Aquila è Roma con tutti i suoi eredi!

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