Ma che roba è quando non ti aspetti niente dopo il palo della Conference?
Quando il cringe estremo già te lo vedi proprio vicino e ZACCAGNI invece ti sorprende?

ZACCAGNI mi aveva colpito sin dall’inizio, dal giorno in cui aveva postato la foto con la sciarpa della Lazio. Mentre tutti aspettavano Kostic.
Non il piede più raffinato del mondo, è vero, ma mi era subito sembrato un gran combattente, come ce ne sono pochi in giro.
Figuriamoci nell’universo Formelliano, dove ci avevano abituati ai peggio elementi che ti facevano rimpiangere Bastos.
E questo gol pesantissimo, in termini di goduria e classifica, vale più di calciatori pagati il doppio, pure il triplo, che ci sono in giro.

Comunque….
Se mi aspettavo il palo è perché non riuscivo a pensare ad altro che alla Conference League, lo ammetto.
Cosa che, nonostante la mia discreta fiducia nella Lazio, ho realmente temuto.

Ma se il derby ha finito col rivelarsi una delle sorprese migliori dell’intera stagione, è proprio perché abbiamo assistito a qualcosa di molto meno scontato del previsto.

Abbiamo visto PROVEDEL che non ha MAI mollato.
Non ha mollato di fronte alla febbre altissima. Non ha mollato quando, intorno alle 14:00, lo vedevamo sempre più vicino al forfait.
E tenere botta in una partita così delicata, non era affatto cosa semplice, anzi.

Ho stra-amato alla follia Luis ALBERTO, dentro e fuori il campo. Uno che si era studiato il manuale della perfetta seconda chance Sarriana e per non sbagliare, c’ha regalato pure il trash post gara: “sono venuti a parlare prima e poi gli da fastidio rimanere incul***”.
Rispondendo così a trequarti di sceneggiate patetiche.

Mi sono quasi commossa vedendo PEDRO, re indiscusso su tutto il stograncazz* che gli girava intorno e prevaricatore fino all’ultimo.

Tra i migliori in campo, per me ci sta sempre e comunque FELIPE. Ha avuto il barbaro coraggio di prendersi la scena anche domenica. Ma PIPE non è un giorno, non è una cosa lineare, PIPE è.

Quando penso a ROMAGNOLI, mi viene in mente la quiete dopo la tempesta.
E credo che aspettarlo sia è stata una delle cose migliori che potessimo fare.
È entrato nei nostri cuori in maniera così evidente, che è difficile ricordare una roba del genere.
Credo veramente sia uno di quei giocatori che quando passa lascia il segno, e l’ha già lasciato pure a me.

Infine auguro a PELLEGRINI che, con estrema pazienza e tanta determinazione, riesca pian piano a convincere Sarri entrando nel suo mondo poco alla volta, fino a fargli ribaltare completamente le idee che certi ribaltamenti nemmeno i voti di Costantino Della Gherardesca in “Quattro matrimoni”.
Senza fretta, senza siparietti trash ma con tanta concretezza.

Tutti belli, ma proprio belli veri.

Ma se oggi è gioia gaudio in tutto il regno e LAZIO SECONDA fa sciogliere pure il mio cuore de pietra, il merito è di SARRI.
Mai una reazione imbarazzante, nemmeno di fronte a becere dichiarazioni.
È riuscito ad appassionarmi davvero e non perchè è un mero atto dovuto, ma proprio in profondità.

E forse i teatrini de Mourihno tocca pure ringraziarli, perché più batte i piedi, più Maurizio affonda l’ultimo fendente per far notare l’abisso che li separa.

Baci baci, Xoxo.

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