«Io sono abbastanza forte, non mi interessa. Per un sorrisino mi dipinsero come milanista e lì mi ha fatto un po’ male perché come professionista e uomo sul campo nessuno doveva mettere in discussione il mio impegno»
Mah, secondo me potevano smettere anche prima di ammorbarci inutilmente.
Tanto lo sapevo io e lo sapevate voi, allora per quale ragione continuavano ad asfissiarci con ‘sta querelle su Francesco Acerbi che è di una noia monstre?
Più volte avevo detto che tutto il macigno si sarebbe certamente sgonfiato ma, adesso, la mia idea è cambiata.
Fino all’ultima ora, dell’ultimo giorno, dell’ultimo titolo….il macigno si era solo spostato. Almeno fino a ieri.
Era troppo la versione 2022 di Stefan De Vrij.
Io avevo iniziato a credere che la luce in fondo al tunnel non si sarebbe potuta vedere.
Ricordo che c’era ancora la questione Super Green Pass quando per la prima volta fu annunciata la “guerra fredda” tra Francesco Acerbi e la Curva.
Nel frattempo sono passati mesi, sono finite le restrizioni, la campagna vaccinale e ancora la tiravano per le lunghe.
Giuro, pensavo che sarei andata in menopausa prima di capire se ACE avesse accettato o no il Monza.
È passato un anno.
Alla fine, nel tunnel si è fatto giorno.
Certo, detta così sembra che sia stata una roba frettolosa, in realtà no, in realtà la stampa c’aveva ammorbato.
“L’Inter ha riscattato dalla Lazio Francesco Acerbi. L’operazione è stata conclusa nei giorni scorsi, ricorrendo all’accordo già fissato al momento del prestito, che prevedeva il versamento di 4 milioni di euro da parte dei nerazzurri.
Nessuna trattativa tra le parti, anche perché Acerbi ha tenuto invariato il suo salario, inferiore rispetto a quello che percepiva alla Lazio”
E’ finita nell’unico modo in cui era ammissibile finisse…
47 presenze stagionali, 39 da titolare e un goal, decisivo per eliminare il Parma agli ottavi di Coppa Italia: Acerbi si è rivelato ben più di un semplice rimpiazzo per il club lombardo.
Dopo la sconfitta contro il City grande City, i tifosi dell’Inter avevano spinto per la sua permanenza.
A suon di prestazioni si è conquistato un posto nel cuore dei supporters nerazzurri.
Il difensore era stato invaso di messaggi nonostante l’iniziale scetticismo da parte loro. Cancellate tutte le perplessità relative all’età.
Un libro aperto col finale scritto, anche se l’Inter che ha oscillato parecchio tra paraculata e pragmatismo.
Un anno fa Zhang mi aveva colta di sorpresa facendo la scelta meno quotata dai bookmakers montando l’hype a bestia.
Inutile girarci attorno: nei programmi della società nerazzurra non era il primo nome.
Ma le cose cambiano. Radicalmente.
Del resto…
È il giorno dei saluti, quindi cercherò di concentrarmi sulle cose buone.
E di cose buone ce ne sono perché, finché è durata, ACE ha fatto il meglio che potesse fare.
È stato in difesa l’unica certezza per mesi e mesi. Ci sapeva fare, sapeva tener testa a tutti, così sicuro di sé da risultare intrigante.
Mediamente sbruffone nell’animo, però mai irritante.
Era indubbiamente quello che vedevo più stimolante e meno prevedibile davanti la porta biancoceleste, detto in poche parole.
Una fortissima stima iniziale, ma le cose cambiano come scrivevo poc’anzi e che non ci fosse la voglia di continuare la sua storia a Formello sembrava più che palese.
Aveva perso certezze e pian piano la sua maschera da strafAIGO è caduta.
Avrebbe potuto scegliere di restare ma l’avrebbe fatto per una sola ragione, e tutti sappiamo quale.
Sì , perché a non avere mercato intorno ci si può restar male e dopo ripetute prese per il culo si sta tanto, tanto peggio.
E’ così, funziona così.
Magari è brutto ma è così e chi fa il calciatore di mestiere lo sa, o perlomeno dovrebbe saperlo.
Sai che ti stai mettendo in gioco e sai che per una stagione buona, poi magari ce ne sta un’altra che ti lascia deluso, ma se temi la delusione allora non dovresti proprio giocare a calcio.
A parte questo, comunque, devo dire che le reazioni di Acerbi sono state molto più misurate di quelle di alcuni suoi non-sostenitori.
Per quanto mi riguarda, come ho avuto modo di commentare ripetutamente un anno fa, trovavo abbastanza innaturale il tentativo di apparire più tosto e cazzuto al solo scopo ignorare i fischi.
Mi aspettavo anche qualche scena madre, lettere a cuore aperto sul giornale e invece, voilà, sul finale niente baraccume.
Questo ragazzo può avere tanti difetti, però dà la sensazione di essere una persona perbene.
Rifiutare l’Inter sarebbe stata la svolta nel terzo atto e nonostante l’impossibilità del pensiero, auguro sempre il meglio a tutti e nella sostanza lo farò pure stavolta.
Non so quanto durerà la Reunion con Simone Inzaghi, ma se lo scopo della dirigenza nerazzurra era prendere qualcuno che al mister piace molto, beh, allora ce l’hanno fatta.
Una sola raccomandazione: fa’ attenzione, France’.
Perché il passato e la gratitudine non si dimentica, però tra De Vrij e Correa hanno sentito più vaff@nculi loro all’ Olimpico, che ‘n trattore sulla Pontina.
Interisti avvisati, mezzi salvati!
Baci baci, Xoxo.